Verita Censurate

Per la maggior parte dei media i massacri dei bambini ucraini non fanno notizia

Bambina uccisa in UcrainaNonostante le diffuse e innegabili prove di crimini di guerra e violazioni dei diritti umani, poco è stato fatto per ritenere Kiev responsabile

Vera Graziadei, nativa dell'Ucraina orientale, è una nota attrice britannica, meglio conosciuta per il ruolo di “Elena” in “Peep Show” su Channel 4 (UK).

Il giorno dopo aver vinto il Premio Nobel per la Pace venerdì scorso, Kailash Satyarthi, in un'intervista a RIA News, ha esortato il governo ucraino a proteggere i cittadini ucraini e soprattutto i bambini: “È responsabilità del governo ucraino salvare i propri cittadini, in particolare i bambini. La sicurezza dei bambini sarà la loro massima priorità. Mi appello al governo ucraino in modo da garantire che tali incidenti contro i bambini non si verifichino in futuro”.

Secondo il recente rapporto delle Nazioni Unite, ben 3.660 persone sono state uccise e più di 8.756 sono state ferite in Donbass da quando Kiev ha lanciato la sua operazione militare nel mese di aprile. Anche se un cessate il fuoco è stato annunciato il 5 settembre, più di 330 persone sono morte da quel momento, tra cui 20 bambini. L'UNICEF ha dichiarato che almeno 35 bambini sono stati uccisi nel conflitto ucraino e 87 sono stati feriti.

Human Rights Watch ha già invitato i sostenitori internazionali dell'Ucraina a “sollecitare il governo ucraino a rispettare rigorosamente il diritto internazionale umanitario, compresa la fine di qualsiasi utilizzo da parte dell'esercito ucraino di razzi Grad in zone popolate”.

Islamizzazione della Gran Bretagna

Islamizzazione della Gran Bretagna« Un giorno milioni di uomini dell’emisfero meridionale andranno nell’emisfero settentrionale. E non ci andranno come amici. Perché ci andranno per conquistarlo. E lo conquisteranno con i loro figli. I ventri delle nostre donne ci daranno la vittoria »

Il Regno Unito è il primo dei paesi occidentali, dove la ‘profezia’ si sta avverano è ora sede di più le famiglie che contengono quattro o più bambini che in qualsiasi momento, a partire dai primi anni 1970.

La donna media afghana che vive nel Regno Unito ha 4,25 figli e la donna media somala ha 4,19 bambini.

La media per le donne pakistane è 3,82. Le donne nate nel Regno Unito hanno una media di 1,79 figli. E visto che non tutte le donne nate nel Regno Unito sono davvero autoctone, ma immigrate di seconda generazione, il numero reale per le donne inglese, gallesi o scozzesi è ancora più basso.

Che si confronta con il 2,19 per le donne che vivono nel Regno Unito e che sono nate in uno dei 12 Stati dell’Europa orientale, e 1,52 per le donne nate nei paesi dell’Europa occidentale.

Nel frattempo le donne nate in Australia e Nuova Zelanda che vivono nel Regno Unito hanno una media di 1,38 figli.

Moderno colonialismo tedesco in Grecia. Ne parla la Erste Tv

Moderno colonialismo tedesco in GreciaCerte volte la realtà supera la fantasia: addirittura la rete tedesca “Erste Tv”, la più importante rete televisiva statale di Germania, incredibilmente supporta le nostre tesi confermando in uno splendido report dell’equivalente della nostra Rai1 messo in palinsesto negli scorsi giorni che ai fatti sembra esistere un progetto coloniale tedesco atto a trasferire valore, assets, insomma denari dai greci direttamente allo Stato tedesco con il fine di pagare i servizi utilizzati dalla cittadinanza germanica [e quindi indirettamente anche le loro future pensioni]!

Della serie, prima li affami con l’austerità e poi li compri per un tozzo di pane! In una parola: moderno colonialismo tedesco attuato in Ue tramite l’induzione della stagflazione in un regime di cambi fissi, colonialismo del III millennio.

È logico, se ci pensate: i germani erano stati esclusi dal giro negli ultimi 100 anni e oggi vogliono recuperare il tempo perduto, visto che le colonie in via di sviluppo sono ormai inaccessibili non gli resta che creasi le moderne colonie dentro casa, nell’Ue del Sud.

Nell’articolo, l’autore tedesco parla espressamente di “colonia”, riferito al trattamento riservato alla Grecia nell’Ue (“Questo assomiglia più a una colonia che un paese membro dell’Unione Europea”).

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