Manipolazioni delle banche

George Soros non crede più nell'Europa e riduce quasi tutte le sue esposizioni legate all'euro

George SorosIl finanziere ha già ridotto drasticamente tutte le esposizioni legate all'euro. Le regole dell'Eurozona hanno fatto sprofondare “i paesi sud-europei (dunque anche l'Italia), contro la loro volontà, in una lunga depressione”.

Ormai sono settimane se non quasi mesi che i leader europei vogliono convincerci che il peggio è passato, che l'Europa ce la sta facendo, che la ripresa, sebbene lenta, è in corso. Questo, nonostante la carrellata di dati macroeconomici negativi che in Italia, giusto per fare un esempio, confermano soltanto le spinte recessive attive nell'economia. Altro che ripresa.

L'investiore miliardario George Soros non ci casca, anzi, lancia nuovi alert come ha fatto in passato. E conferma uno degli allarmi sicuramente più spaventosi: “l'euro potrebbere distruggere l'Unione europea”. Dando motivazioni di carattere politico.

I suoi timori sono tali che il finanziere ha già preso la decisione di ridurre drasticamente tutte le esposizioni legate all'euro presenti nel suo portafoglio: e questo dopo che qualche settimana fa, in occasione del World economic forum, era stato proprio lui a esprimere un cauto ottimismo sul futuro dell'Europa.

Ma ora ha fatto dietrofront, scrivendo nel suo Open Europe Blog che "esiste il pericolo reale che la soluzione (dell'Eurozona) propinata ai problemi finanziari creerà un profondo problema di natura politica".

Con la moneta elettronica ci guadagnano solo ed esclusivamente le banche

Cento EuroDomanda facile, il passaggio alla moneta elettronica ha un solo grande vincitore: le banche.

Non credo possano esserci dubbi sulla questione, ciò che è meno noto è quanto sia la ricchezza che ci verrebbe espropriata se la libera circolazione e l’utilizzo del contante venisse vietata per legge o ulteriormente compressa.

Prendiamo alcuni dati di partenza:

1) 100€ … trasformati in impulsi digitali.

2) Le commissioni “normali” che ciascun negoziante paga al sistema bancario per l’utilizzo di un POS, la macchinetta che legge i bancomat e le carte di credito. Prendiamo ad esempio il Banco Posta (il negoziante poi ve le ribalterà sul prezzo del bene acquistato, non esistono pasti gratis.):

Ecco come la ricchezza viene trasferita dai lavoratori agli speculatori finanziari

ImpiccagioneNell'edizione 2012 del libro
Occupy Money> uscito da pochi giorni, la Professoressa Margrit Kennedy scrive che dal 35% al 40% di quello che spendiamo serve a pagare interessi. Questi interessi vanno a banchieri, finanzieri, e obbligazionisti, che taglieggiano quindi il PIL - USA dal 35% al 40% del suo valore.

Commercianti, fornitori, grossisti e dettaglianti lungo tutta la catena della produzione si basano sul credito per pagare i conti. Devono pagare la manodopera e i materiali prima di avere un prodotto da vendere e prima che il compratore finale paghi il prezzo del prodotto, 90 giorni dopo.

Ogni attore della catena aggiunge interesse per i suoi costi di produzione, che vengono trasferiti al consumatore finale. La dottoressa Kennedy parla di oneri per interessi che vanno dal 12% per la raccolta dei rifiuti, al 38% per l'acqua potabile fino al 77% per un affitto di una casa popolare nella sua nativa Germania.

Queste cifre sono pubblicate in una ricerca dell'economista Helmut Creutz, che le ha estratte da documenti ufficiali della Bundesbank e si riferiscono alle spese delle famiglie tedesche per i beni di tutti i giorni e per i servizi nel 2006, ma cifre simili si possono incontrare anche nelle analisi dei profitti del settore finanziario negli Stati Uniti, dove corrispondono a un enorme 40% dei profitti finanziari del 2006. Questa percentuale era del 7% nel 1980.

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