Manipolazioni delle banche

L'Europa ha regalato la propria anima ai banchieri

Banchiere ipocritaSiamo prigionieri di politici che hanno rinunziato al loro ruolo per permettere ai banchieri di distruggerci come «Nazione», come «Stato», come «Popolo» attraverso un unico strumento, quello finanziario.

Sono convinta che della nostra civiltà, italiana, francese, tedesca, di quella di tutti i Popoli d’Europa, non rimarrà nulla, sopraffatta dalle invasioni africane, musulmane, cinesi, ma soprattutto dalla volontà di ucciderci che anima i nostri governanti. I banchieri ne sono lo strumento più rapido e più spietato.

Non è catastrofismo. Il libro Dopo l’Occidente , che ho presentato ieri alla Libreria Feltrinelli di via Orlando a Roma, con gli amici Barbara Palombelli e Giordano Bruni Guerri, è stato scritto anche con una segreta, disperata speranza: che ciò che affermo non avvenga; che parlandone, discutendone, mettendo il quadro davanti agli occhi di tutti, qualcuno sia spinto ad agire per impedirlo. Saremmo ancora in tempo, infatti, se domani, non più tardi di domani, l’Italia desse il segnale della ribellione al suicidio, della volontà di riappropriarsi di se stessa, della propria identità, della propria cultura, della propria storia, quella storia attraverso la quale siamo riusciti con tanta fatica e tanto coraggio a diventare liberi, liberi del dominio papale, del dominio austriaco.

Liberi, liberi, liberi, ma vi rendete conto?

Come si è potuto pensare di far ritornare gli italiani ad obbedire agli stranieri?

Il Vaticano muove un patrimonio che sfiora i 6 miliardi

Papa RatzingerLa Chiesa possiede il 20-22% di tutto il patrimonio immobiliare italiano: un quarto di Roma è del Vaticano

Negli ultimi due anni la Chiesa ha venduto beni per quasi 50 milioni. Il patrimonio gestito dallo Ior sfiora i 6 miliardi. In Italia si stimano 200mila posti letto gestiti da religiosi

Come rivela un’inchiesta di Dagospia (1) negli ultimi due anni la Chiesa ha venduto beni per quasi 50 milioni di euro. L'ultimo a essere venduto è stato un immenso complesso monastico sulla Camilluccia, alle spalle di Monte Mario. Nella stessa arteria a nord ovest della Capitale, zona Trionfale, l'immobiliarista casertano Giuseppe Statuto ha acquistato un ex convento del XVIII secolo di importante valenza storica, con una superficie di quasi 5 mila metri quadri, ed inserito in un'area naturale tre volte più grande.

Ma chi è Giuseppe Statuto? È l’enfant prodige dei nuovi palazzinari romani, l'unico ad non essere sfiorato dalle disavventure giudiziarie dei «furbetti del quartierino», in arte Stefano Ricucci e Danilo Coppola. Ma soprattutto è uno dei rari operatori del settore ad avere accesso agli affari immobiliari della Chiesa. Grazie ai suoi rapporti privilegiati con la Santa Sede,attraverso la sua Michela Amari, capogruppo italiana di Giuseppe Statuto, e le altre controllate attive nella Capitale (Bixio 15, Diemme Immobiliare, Derilca, Egis),ha acquistato in questi anni numerosi immobili di pregio dismessi da congregazioni religiose,ordini e confraternite.

Gli affari della Chiesa non si limitano certo ai pur fruttuosi rapporti con Statuto. Non potrebbe essere diversamente data l’incredibile mole di immobili che si ritrova a gestire.

Secondo Adusbef le banche istigano al suicidio

Elio LannuttiÈ questa una delle accuse mosse da Adusbef in un esposto inviato alle maggiori procure italiane. Sono ipotizzati anche i reati di truffa, peculato, abuso d’ufficio e appropriazione indebita. La novità delle ultime ore sta nel fatto che, secondo quanto detto ad Affaritaliani.it dal presidente di Adusbef Elio Lannutti, “una delle procure ha già affidato le deleghe per l’inizio delle indagini alla guardia di finanza”.

Le banche istigano al suicidio. È questa una delle accuse mosse da Adusbef in un esposto inviato alle maggiori procure italiane. Oltre all’istigazione al suicidio, sono ipotizzati altri reati: truffa, peculato, abuso d’ufficio e appropriazione indebita. La novità delle ultime ore sta nel fatto che, secondo quanto detto ad Affaritaliani.it dal presidente di Adusbef Elio Lannutti, “una delle procure ha già affidato le deleghe per l’inizio delle indagini alla guardia di finanza”.

L’accusa parte dalle due operazioni di Ltro. Cioè dai finanziamenti concessi dalla Bce a un tasso agevolato dell'1%. L'iniziativa ha permesso agli istituti italiani di incamerare 251 miliardi di euro. Una iniezione di liquidità che, secondo Adusbef, gli istituti hanno tenuto per sé. “Quel finanziamento – afferma Lannutti – doveva servire a immettere nuova liquidità sul mercato e aumentare la disponibilità di credito verso le aziende. E invece è stato usato per pagare i bonus dei manager o per ripianare i bilanci delle banche. Mentre la crisi ha portato una catena di fallimenti, licenziamenti e suicidi”.

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