Per gli scienziati russi Il teletrasporto non è più fantascienza

TeletrasportoIl teletrasporto non è più fantascienza, gli scienziati dell’Istituto di Fisica e Tecnologia di Mosca (MFTI) lo hanno dimostrato.

In futuro sarà possibile percorrere lunghe distanze senza l'applicazione di forza fisica ed essere contemporaneamente in due posti. Ad esempio, a Pechino o Mosca o in Siberia e nelle isole della Nuova Zelanda. Non è escluso il teletrasporto per l’esplorazione dello spazio.

La materia in tale stato fisico si trova nel cosiddetto “entanglement quantistico”. È la capacità di due o più sistemi quantistici di comportarsi allo stesso modo, rimanendo inseparabili, anche se distanziati l’uno dall’altro.

Nella fisica classica, non esiste un tale effetto. Gli scienziati russi hanno trovato un modo per preservare l’ “entanglement quantistico" nella trasmissione delle informazioni ad una distanza considerevole. Questo, in sostanza, è il teletrasporto, ha spiegato uno degli autori, il ricercatore Sergej Filippov dell’MFTI:

Quando i fili in un gomitolo si aggrovigliano, ci rattristiamo. I fisici al contrario: quando hanno a che fare con una condizione complessa, sono molto felici. Poiché in questi stati c'è una correlazione per cui ciò che succede ad una estremità della bobina è collegato a quanto sta succedendo nell'altra. Queste correlazioni possono essere inviate. Anche le persone, spostate in questo modo ad una certa distanza saranno comunque correlate. Il loro comportamento non sarà indipendente l'uno dall'altro.

Bevande energetiche mischiate all'alcol favoriscono la voglia di bere

Alcolici I cocktail, che combinano bevande energetiche con l'alcol, aumentano il desiderio delle persone a continuare a bere di più.

Queste, le conclusioni di uno studio dell'Australian National University pubblicato sulla rivista Alcoholism: Clinical & Experimental Research.

“Diversi studi trasversali mostrano che i giovani adulti che mescolano l'alcol con bevande energetiche hanno livelli più elevati di consumo di alcol rispetto ai coetanei che non fanno questo mix”, ha spiegato Rebecca McKetin, ricercatrice del Centre for Research on Ageing, Health and Well-being dell'ateneo australiano che ha coordinato lo studio.

I ricercatori hanno coinvolto nello studio 75 persone, 46 ragazze e 29 ragazzi di età compresa tra i 18 e i 30 anni.

“Abbiamo scoperto - ha riferito McKetin - che quando le persone bevono alcol insieme a bevande enegetiche hanno un forte desiderio di continuare a bere rispetto a fino a ubriacarsi”. “Una maggiore voglia di bere ha implicazioni importanti”, ha commentato Peter G. Miller, docente di psicologia presso la Deakin University, Geelong Waterfront Campus in Australia. “Quando le persone si ubriacano, mostrano meno inibizioni - ha continuato - e sono più propense a bere di più. Naturalmente, questo aumenta le probabilità di farsi male, di essere vittima o carnefice di un'aggressione o anche di guidare in stato di ebrezza”.

In Italia la povertà diventa un allarme sociale

Povertà in ItaliaNel 2013, il 12,6% delle famiglie è in condizione di povertà relativa (per un totale di 3 milioni 230 mila) e il 7,9% lo è in termini assoluti (2 milioni 28 mila).

Le persone in povertà relativa sono il 16,6% della popolazione (10 milioni 48 mila persone), quelle in povertà assoluta il 9,9% (6 milioni 20 mila).

Tra il 2012 e il 2013, l'incidenza di povertà relativa tra le famiglie è stabile (dal 12,7 al 12,6%) in tutte le ripartizioni territoriali; la soglia di povertà relativa, pari a 972,52 euro per una famiglia di due componenti, è di circa 18 euro inferiore (-1,9%) al valore della soglia del 2012.

L'incidenza di povertà assoluta è aumentata dal 6,8% al 7,9% (per effetto dell'aumento nel Mezzogiorno, dal 9,8 al 12,6%), coinvolgendo circa 303 mila famiglie e 1 milione 206 mila persone in più rispetto all'anno precedente.

La povertà assoluta aumenta tra le famiglie con tre (dal 6,6 all'8,3%), quattro (dall'8,3 all'11,8%) e cinque o più componenti (dal 17,2 al 22,1%). Peggiora la condizione delle coppie con figli: dal 5,9 al 7,5% se il figlio è uno solo, dal 7,8 al 10,9% se sono due e dal 16,2 al 21,3% se i figli sono tre o più, soprattutto se almeno un figlio è minore. Nel 2013, 1 milione 434 mila minori sono poveri in termini assoluti (erano 1 milione 58 mila nel 2012).

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