Diritti umani

GRID: 30,6 mln di sfollati nel 2017 a causa di conflitti e le calamità naturali

GRID: 30,6 mln di sfollati nel 2017 a causa di conflitti e le calamità naturaliI conflitti e le calamità naturali dello scorso anno hanno causato lo spostamento di 30,6 milioni di persone dai loro paesi, secondo uno studio(1) pubblicato dall'Osservatorio sullo spostamento interno (IDMC)(2) e dal Norwegian Refugee Council (NRC).(3)

Questa cifra equivale a più di 80.000 sfollati al giorno, secondo il World Report on Internal Displacement.

Di quel totale di 30,6 milioni di persone, 11,8 milioni hanno dovuto lasciare le loro case o il luogo di rifugio a causa di conflitti e violenze, quasi il doppio dei 6,9 milioni nel 2016.

Tuttavia, molti di coloro che dovevano fuggire erano già stati costretti a spostarsi in occasioni precedenti a causa del conflitto nei loro paesi, specialmente in Siria, nello Yemen o in diversi Stati africani, in particolare nel Sud del Sudan.

L'Africa sub-sahariana ha registrato 5,5 milioni di viaggi, mentre in Medio Oriente e Nord Africa c'erano 4,5 milioni.

Queste cifre aumentano il numero totale di persone che vivono in sfollati interni causate da conflitti nel mondo a quasi 40 milioni.

L’impressionante labirinto nascosto dei jihadisti a Douma in Siria

Labirinto nascosto dei jihadisti a Douma in SiriaPer giorni i tg ci hanno raccontato che stavano ritardando l’accesso degli esperti OPWC a Douma, al luogo del preteso attacco chimico. Facendo intendere che erano i russi e i siriani, che avevano qualcosa da nascondere.

Il vero motivo può essere in questi tunnel che le tv non vi hanno fatto vedere. E’ l’impressionante labirinto nascosto che – liberata Douma – i liberatori hanno scoperto sotto l’abitato: decine di chilometri di camminamenti, di cui colpisce la vastità e spaziosità – in certi tratti potevano passarci veicoli – e perfettamente fortificati: in modo da far capire che i tagliagole erano affiancati da importanti unità di genio militare occidentale.

E’ovvio che prima di far accedere gli esperti internazionali, le truppe dell’asse di resistenza abbiano voluto accertarsi che questo labirinto non nascondesse trappole esplosive o d’altro tipo.

Del resto alla sicurezza dei tecnici OPWC non provvedono le forze le forze siriane né quelle russe. Come ente sovrannazionale, essi sono protetti da un apposito apparato delle Nazioni Unite, lo United Nations Department of Safety and Security (UNDSS).(1)

Il direttore, di nome Peter Drennan, è un agente d’alto livello della polizia federale di Australia: potrebbe aver lui ritardato le cose, per consentire agli ultimi britannici di nascondere la partecipazione inglese alle operazioni dei terroristi? E’ sempre più chiaro infatti che il “caso Skripal” e le accuse dell’uso di gas chimici a Douma, vanno interpretati come un estremo sforzo di ritardare la resa dell’enclave di Goutha per far esfiltrare i consulenti in uniforme Usa, inglesi e israeliani.

Istat: dati sulle molestie fisiche subite dalle donne per poter lavorare

MolestieIl 9 per cento delle donne italiane ha subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro, stiamo parlando di 1 milione 404mila donne, 425 mila solo nei tre anni precedenti alle interviste condotte dall'Istat nel biennio 2015-2016.

È quanto riporta l'Istituto nel report appena diffuso e dedicato proprio a molestie e ricatti sessuali sul lavoro,(1) un quadro che va ad inscriversi all'interno di un fenomeno più ampio e solo lievemente in diminuzione. Si stima infatti che siano 8 milioni 816mila (43,6%) le donne fra i 14 e i 65 anni che nel corso della vita hanno subito qualche forma di molestia sessuale, sottolinea l'Istat.

Un numero decisamente importante.

Tornando al mercato del lavoro, sono 1 milione 173mila le donne che in Italia dichiarano di essere state ricattate sessualmente nel corso della propria carriera per essere assunte, per mantenere il posto di lavoro o per ottenere progressioni.

Nei tre anni precedenti all'indagine sono state 167 mila a subire ricatti di questo tipo: al momento dell’assunzione ne sono state colpite più frequentemente le donne impiegate (37,6%) o le lavoratrici nel settore del commercio e dei servizi (30,4%).

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