Economia

Nel mondo ci sono sempre più ultramilionari, nel 2024 l’Asia sarà la prima

RicchezzaAltro che crisi. Nel mondo il numero di paperoni, e in particolare quelli con un patrimonio netto di oltre 6,5 mila miliardi di dollari, non fa che aumentare. Il World Ultra Wealth Report 2013, redatto da Wealth-X e UBS identifica oltre 2mila milionari di questa fatta, e calcola che rappresentino l’1% del totale della popolazione dei paperoni mondiali, ovvero di coloro – definiti “Ultra High Net Worth individuals” – che possiedono in portafoglio asset netti per oltre 30 milioni di dollari.

La ricchezza in mano a questi 2mila individui, calcola il report, rappresenta il 23% della ricchezza totale degli UHNW

In generale, la popolazione dei nababbi da 30 milioni di dollari e più nel 2013 ha raggiunto il livello record di 199.235 persone (oltre il 6% in più dell’anno scorso), che possiedono una fortuna pari a 28 mila miliardi (2 in più rispetto all’anno scorso): una cifra superiore al Pil dell’India. Ognuno di loro quest’anno possiede in media 139 milioni di dollari, un bel salto dagli 1,8 dello scorso anno.

Le cifre di Wealth-X e Ubs confermano una tendenza già segnalata per il 2012 da una ricerca di Capgemini sui ricchi in possesso di almeno 1 milione di dollari in patrimonio netto, saliti l’anno scorso del 9,2% annuo per un totale di 12 milioni di persone (e 46,2 mila miliardi di dollari).

Ecco come funziona la colossale truffa della benzina

Caro benzinaGiustizia nel paese dell’oro nero.

Da più di centocinquant’anni il petrolio è uno dei principali carburanti dell’Industria del capitalismo ma costa caro, l’oro nero, e non solamente all’ecologia.

Costa la vita in Irak, in Libia in, Africa dove controllo delle compagnie petrolifere è garantita dalle bombe, dai massacri e dai colpi di stato. Costa denaro in Francia. Un mercato di più di 50 miliardi di euro sufficiente per uno stipendio e magari due.

Un pieno di 40 litri da 1,60/l costa in questo momento 64 euro. Su questi 64 euro, 1.30€ servono al massimo per pagare l’estrazione. Il trasporto è 60 centesimi.

La raffinazione e la distribuzione rappresentano al massimo il 16 per cento della somma, quindi 10€. Abbiamo quindi 12 euro su 64.

Dove va a finire quindi il denaro?

Il paese produttore ne prende una parte che oscilla in base alle sue capacità di negoziazione e il numero di bombe si sono presi in testa. Non è questo dunque che pesa maggiormente. Il grosso del guadagno va allo Stato francese il quale prendi 38€ cioè il 60 per cento del pieno di benzina. Il prelevamento dello stato ed il costo del petrolio sono rimasti praticamente stabili.

Dall’inizio della nuova ondata sono quindi i mercati che fanno aumentare i prezzi.

L'Australia tassa i conti superiori ai 250 mila dollari australiani

Dollaro australianoSoldi per finanziare fondo di salvaguardia contro crac dell'istituto di riferimento. Interessati conti sopra 250 mila dollari.

Si crea un pericoloso precedente. D'ora in avanti aprire un conto corrente in Australia vorrà dire in molti casi contribuire con i propri risparmi al finanziamento di un fondo per salvare la banca.

Con una tassa dello 0,05% imposta sui conti superiori ai 250 mila dollari australiani (168.600 euro circa) a partire da gennaio 2016, il paese intende finanziare un fondo di salvaguardia contro l'eventuale collasso dell'istituto di riferimento.

La decisione, riportata dalla Bbc, crea un pericoloso precedente e anche se in teoria verrà imposta sugli istituti e non sui correntisti, le banche hanno già avvertito che i costi potrebbero essere trasferiti sui clienti.

Il governo aveva avvisato che il rallentamento della crescita e un deficit fiscale in ampliamento, più del previsto, avrebbero potuto portare a misure drastiche.

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