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Il campo profughi di Yarmouk in Siria. L'inferno dei palestistinesi
150mila palestinesi a Damasco rischiano la vita, tra la fame, le bombe del governo e il terrore dell'Isis.
Sui social, l'appello per salvarli.
150mila palestinesi dal 1957 hanno trovato rifugio nel campo profughi di Yarmouk, nella periferia di Damasco, in Siria.
Il primo aprile il quartiere è stato occupato dai guerriglieri dell’Isis e i rifugiati da giorni vivono sotto i missili del governo e nel terrore che i miliziani dello stato islamico stanno seminando tra la popolazione, stremata dalla fame e dalla paura.
La situazione del campo profughi è “al di là del disumano”, ha dichiarato Chris Gunness, un portavoce dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa).
Da quando sono partiti gli scontri non arriva cibo, acqua o medicinali. Migliaia di palestinesi, tra cui centinaia di bambini, rischiano di morire per fame e sete. Senza contare le esecuzioni sommarie delle ultime ore.
Su Twitter è partito l’hashtag #saveyarmouk, un appello per sensibilizzare il mondo sulle condizioni di questi profughi e per tentare di salvarli dalla fame e dalla solitudine internazionale.