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L’alluminio è strettamente correlato al morbo di Alzheimer

AlluminioQuella che segue è la traduzione dello studio pubblicato nel National Center for Biotechnology Information che promuove la scienza e la salute fornendo accesso a informazioni biomediche e genomiche.

Alluminio e morbo di Alzheimer: dopo un secolo di polemiche, c’è un legame plausibile?

Dr. Tomljenovic L., Neural Dynamics Research Group, Department of Ophthalmology and Visual Sciences, University of British Columbia, Vancouver, BC, Canada. lucijat77@gmail.com

Il cervello è un organo altamente compartimentalizzato eccezionalmente suscettibile di accumulo di errori metabolici. Il morbo di Alzheimer è la malattia neurodegenerativa più diffusa degli anziani ed è caratterizzata da specificità regionale delle aberrazioni neurali associate con le funzioni cognitive superiori.

L’alluminio è il più abbondante metallo neurotossico sulla terra, ampiamente biodisponibile per gli esseri umani e più volte dimostrato di accumularsi nei punti focali neuronali soggetti al morbo di Alzheimer.

Nonostante questo, il ruolo dell’alluminio nel morbo di Alzheimer è stato fortemente disputato sulla base delle seguenti rivendicazioni:

I router WiFi fanno morire le piante

ht wifi plant growthUn esperimento scientifico danese compiuto da un gruppo di ragazze della scuola secondaria superiore ha suscitato interesse in tutto il mondo e potrebbe farci cambiare idea riguardo la proliferazione dei dispositivi wireless nelle nostre case.

Secondo il sito web danese di notizie DR, cinque ragazze della prima classe superiore di Hjallerup hanno avviato l’esperimento dopo avere notato che quando la notte dormivano con il cellulare acceso accanto alla testa, il giorno successivo mostravano difficoltà a concentrarsi.

Non essendo in grado di condurre un esperimento sugli effetti dei segnali wireless sull’attività cerebrale, le ragazze hanno quindi deciso di osservare la crescita di piante vicino ai router WiFi – e i risultati hanno un che di sconvolgente.

Come riferisce il sito, sei vaschette di semi di crescione dei giardini sono state messe in una stanza senza alcun router WiFi, mentre altre sei vaschette dello stesso tipo sono state collocate in un’altra stanza, accanto a due router WiFi, i quali, stando ai calcoli delle ragazze, emettevano più o meno lo stesso tipo di onde di un comune cellulare.

Nel corso dei 12 giorni dell’esperimento, i semi nelle sei vaschette distanti dai router sono cresciuti normalmente, mentre i semi vicino ai router non l’hanno fatto. Anzi, le foto diffuse mostrano che molti dei semi collocati vicino ai router sono diventati marroni e sono morti.

Attenzione alla promiscuità sessuale! Nuovo superbatterio peggiore dell'AIDS

BatterioSi sta diffondendo anche negli Stati Uniti una malattia a trasmissione sessuale che potrebbe essere più micidiale e letale dell’AIDS causata da un batterio scoperto già due anni fa in Giappone da un team di ricercatori.

Oggi, questo bacillo potrebbe diffondersi a macchia d’olio nel resto del mondo grazie alla sua acquisita resistenza agli antibiotici.

L’AIDS, l’immunodeficienza acquisita derivante dall’infezione da virus HIV, è un problema mondiale sempre più presente, ma oggi, questa sua supremazia potrebbe essere scalzata da un altro bacillo sessualmente trasmissibile e molo agguerrito: l’HO41.

Questo superbatterio, scoperto già due anni fa in Giappone in una giovane trentunenne che ne era affetta, è il ceppo di Gonorrea HO41 antibiotico-resistente.

Poiché è divenuto resistente agli antibiotici, questo batterio potrebbe divenire una minaccia reale e preoccupante – dato che, visto il caso, non esiste una cura.

Sebbene la FDA americana faccia sapere che i casi di gonorrea classici si possono trattare efficacemente con le tradizionali cure, a preoccupare gli esperti è il ceppo divenuto antibiotico-resistente.

“Prendersi la gonorrea da questo ceppo potrebbe portare qualche persona alla morte in pochi giorni a causa di uno shock settico [o setticemia]. Questo è molto pericoloso”, ha commentato alla CNBC il dottor Alan Christianson, secondo il quale, il superbatterio potrebbe essere molto peggio dell’AIDS nel giro di poco tempo. Essendo un batterio molto aggressivo, nel tempo potrà interessare in modo rapido sempre più persone, sottolinea l’esperto.

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