Degrado sociale

Ecco come funziona la colossale truffa della benzina

Caro benzinaGiustizia nel paese dell’oro nero.

Da più di centocinquant’anni il petrolio è uno dei principali carburanti dell’Industria del capitalismo ma costa caro, l’oro nero, e non solamente all’ecologia.

Costa la vita in Irak, in Libia in, Africa dove controllo delle compagnie petrolifere è garantita dalle bombe, dai massacri e dai colpi di stato. Costa denaro in Francia. Un mercato di più di 50 miliardi di euro sufficiente per uno stipendio e magari due.

Un pieno di 40 litri da 1,60/l costa in questo momento 64 euro. Su questi 64 euro, 1.30€ servono al massimo per pagare l’estrazione. Il trasporto è 60 centesimi.

La raffinazione e la distribuzione rappresentano al massimo il 16 per cento della somma, quindi 10€. Abbiamo quindi 12 euro su 64.

Dove va a finire quindi il denaro?

Il paese produttore ne prende una parte che oscilla in base alle sue capacità di negoziazione e il numero di bombe si sono presi in testa. Non è questo dunque che pesa maggiormente. Il grosso del guadagno va allo Stato francese il quale prendi 38€ cioè il 60 per cento del pieno di benzina. Il prelevamento dello stato ed il costo del petrolio sono rimasti praticamente stabili.

Dall’inizio della nuova ondata sono quindi i mercati che fanno aumentare i prezzi.

Prima regola per le banche: non agire nell'interesse del cliente

BancheIn molti si illudono che quando si recano in banca o si rivolgono a qualche promotore finanziario, questi, agiscano nell'interesse esclusivo dei clienti e rispettino fedelmente il codice deontologico, oltre che gli obblighi morali e di legge.

Nel mondo della finanza e anche nel sistema bancario, certamente, operano moltissime persone con eccellente preparazione, e anche con spiccato senso dell'onesta, sempre disponibili nel consigliare al meglio i propri clienti svolgendo un servizio di consulenza con elevati standard qualitativi.

Ma pur non volendo affatto generalizzare, possiamo affermare che, talvolta, le cose vanno diversamente rispetto a come dovrebbero andare. Ciò per molti motivi che vanno dalla carente preparazione di taluni “professionisti del risparmio", alla latente professionalità degli stessi, all'asimmetria informativa esistente tra il mondo bancario e il risparmiatore, ben lontana dall'essere colmata, nonostante gli sforzi normativi compiuti in questi ultimi anni. Non ultimo il conflitto di interessi in cui più o meno tutti gli operatori di mercato svolgono la propria attività.

Quando andate in banca o vi rivolgete al vostro promotore finanziario per ottenere suggerimenti per l'allocazione dei vostri risparmi o per proteggerli, dovete sapere che questi soggetti, molte volte, possono agire in regime di conflitto di interessi e, nei casi più eclatanti, ai limiti del crimine. Crimine, ovviamente rivolto ai vostri risparmi. Più o meno tutte le azioni commerciali pianificate dalle banche sono per lo più orientate all'ottenimento di risultati a favore della banca e del suo personale, sia in termini strategici che in termini economici. Raramente a favore del cliente.

Negli Usa: Paga l’affitto oppure aspettati l’arresto

CarcereUna recente segnalazione di Human Rights Watch (HRW) esamina una singolare legge dell’Arkansas sul risarcimento danni, che ogni anno colpisce centinaia di inquilini in difficoltà nello stato.

Secondo uno studio di 44 pagine intitolato “Paga l’affitto oppure aspettati l’arresto: le conseguenze violente della legge penale sugli sfratti in Arkansas”, inquilini dello stato sono stati “trascinati in tribunali penali per violazioni che non rappresentano un reato in altri stati americani”, in base alla legge sul mancato sgombero dei locali, che consente accuse penali a carico di persone in ritardo nel pagamento dell’affitto e che non riescono a liberare la proprietà presa in affitto. Scrive lo HRW:

“Nel solo 2012, la legge sul mancato sgombero dei locali è stata utilizzata per incriminare 1.200 inquilini dell’Arkansas. Questa cifra sottostima notevolmente il numero totale di persone colpite da questa normativa. La stragrande maggioranza degli inquilini, davanti a un preavviso di sgombero di 10 giorni si affretta a lasciare casa piuttosto che dovere affrontare un processo – e a ragione.

“E a peggiorare di molto le cose, la legge scoraggia considerevolmente gli inquilini dal proclamarsi innocenti. A coloro che lo fanno, infatti viene richiesto il deposito presso il tribunale della presunta somma totale dell’affitto dovuta, che viene sequestrata nel caso l’inquilino venga riconosciuto colpevole. In ogni caso, gli affittuari che non sono in grado di depositare la somma ma si dichiarano innocenti, rischiano multe notevolmente più salate e fino a 90 giorni di carcere. Questo non avviene per gli inquilini che si dichiarano colpevoli”.

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