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Prima regola per le banche: non agire nell'interesse del cliente
In molti si illudono che quando si recano in banca o si rivolgono a qualche promotore finanziario, questi, agiscano nell'interesse esclusivo dei clienti e rispettino fedelmente il codice deontologico, oltre che gli obblighi morali e di legge.
Nel mondo della finanza e anche nel sistema bancario, certamente, operano moltissime persone con eccellente preparazione, e anche con spiccato senso dell'onesta, sempre disponibili nel consigliare al meglio i propri clienti svolgendo un servizio di consulenza con elevati standard qualitativi.
Ma pur non volendo affatto generalizzare, possiamo affermare che, talvolta, le cose vanno diversamente rispetto a come dovrebbero andare. Ciò per molti motivi che vanno dalla carente preparazione di taluni “professionisti del risparmio", alla latente professionalità degli stessi, all'asimmetria informativa esistente tra il mondo bancario e il risparmiatore, ben lontana dall'essere colmata, nonostante gli sforzi normativi compiuti in questi ultimi anni. Non ultimo il conflitto di interessi in cui più o meno tutti gli operatori di mercato svolgono la propria attività.
Quando andate in banca o vi rivolgete al vostro promotore finanziario per ottenere suggerimenti per l'allocazione dei vostri risparmi o per proteggerli, dovete sapere che questi soggetti, molte volte, possono agire in regime di conflitto di interessi e, nei casi più eclatanti, ai limiti del crimine. Crimine, ovviamente rivolto ai vostri risparmi. Più o meno tutte le azioni commerciali pianificate dalle banche sono per lo più orientate all'ottenimento di risultati a favore della banca e del suo personale, sia in termini strategici che in termini economici. Raramente a favore del cliente.