Degrado sociale

L'epoca moderna ci fa perdere le connessioni logiche della coscienza

Cervello L’informazione nel mondo di oggi è ovunque. L’informazione è la TV, il computer, la pubblicità. Il nostro cervello riesce a fatica a digerire questo flusso d’informazioni e gli scienziati concordano sul carattere di massa che ha acquisito il deficit dell’attenzione.

Quasi come i bambini piccoli, fatichiamo a fissare l’attenzione su un certo oggetto, e si può dire che si è formata una “coscienza-clip”, soprattutto per quel che riguarda le giovani generazioni. Il sovraccarico informazionale del cervello è la realtà dei giorni d’oggi.

Alla fine ciò comporta una frammentazione della coscienza, la perdita delle connessioni logiche. Il nostro cervello, costretto a elaborare un flusso d’informazione che supera 160.000 (centosessantamila) volte il volume che elaborava il cervello dell’uomo del XIX secolo, perde i colpi; di qui il comportamento impulsivo, la depressione, la stanchezza cronica ecc.

Sempre più spesso non riusciamo più a leggere, ma soltanto “dare un’occhiata” all’informazione, prendendo le decisioni in base ad una sola piccola parte dell’informazione, perché il nostro cervello sovraccarico non può analizzarla logicamente e prendere una decisione giusta.

Nella memoria sono sempre più frequenti le interruzioni: non riusciamo a ricordare che cosa avevamo letto una settimana fa...

L'FMI ha un progetto per il prelievo forzoso. Tutti i media tacciono tranne Die Welt

FMI“Un piano del FMI permetterà di eseguire le sforbiciate più rapidamente e più radicalmente nel futuro. Queste colpiranno i titolari di assicurazioni sulla vita e di fondi pensione”, strilla il sottotitolo di un articolo di Frank Stocker pubblicato il 25 giugno su welt.de, dedicato ad un documento del FMI pubblicato il 22 giugno, in cui si raccomanda di utilizzare i soldi dei “risparmiatori” per pagare titoli di debito sovrano impagabile.

Il documento è passato quasi inosservato sui media, forse proprio a causa dello scottante tema affrontato.

Stocker scrive: “Il FMI presenta in questo piano il modo in cui le crisi del debito saranno affrontate nel futuro. La sua affermazione centrale è che l'intervento sarà più flessibile. Suona bene in un primo momento. Ma una conseguenza concreta è che, nel futuro, i creditori saranno coinvolti prima e saranno costretti a rinunciare ai crediti. In Europa, però, questi creditori sono in gran parte titolari di polizze di assicurazioni sulla vita o di altre forme di assegno di anzianità”.

Il documento del FMI prende in esame il caso di un paese membro dell'Euro che “ha perso l'accesso al mercato” e il suo “debito è ritenuto sostenibile ma con probabilità non alta”. In parole semplici, ciò significa che “se un paese ottiene denaro dagli investitori solo offrendo orribili rendite, e il suo debito diventa difficilmente sostenibile, allora i creditori iniziali devono essere espropriati”.

In Cina muoiono ogni anno 600mila lavoratori

Morti suil lavoro in CinaNon sembra esserci soluzione. Le autorità continuano per la loro strada: pronta costruzione agglomerato urbano grande circa due terzi dell'Italia.

Ogni anno 300 mila americani muoiono per problemi di obesità, si tratta di dati preoccupanti, certo, ma non sono niente in confronto alle 600 mila persone che ogni anno muoiono in Cina a causa del lavoro, più in particolare, delle numero eccessive di ore lavorative.

I dati sono stati riportati da China Youth Daily e China Radio.

La media di questa scioccante statistica è di 1.600 persone al giorno, persone che lavorano senza mai fermarsi e che arrivano al collasso. Il dramma colpisce anche ragazzi in giovane età, tra i 24 e i 25 anni: "In Cina in molti credono che le cose si fanno per migliorare di continuo i benefici della nazione, sviluppare l'economia e dimenticarsi di se stessi" dichiara Yang della Capital University "Ma sicuramente non bisogna dimenticare che questo porta, alla fine, un danno alla nazione e alle proprie famiglie".

È rarissimo vedere negli uffici qualcuno che mette una foto con la propria famiglia, solitamente i propri figli vengono cresciuti dai nonni in province distanti da dove lavorano i genitori.

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