Manipolazioni

Gravi errori sui dati climatici inerenti alle emissioni di gas serra

Gas serraLe emissioni di gas serra negli anni 1990 potrebbero essere state sottostimate per miliardi di tonnellate, gettando nel dubbio alcuni dei calcoli matematici alla base del Protocollo di Kyoto, e offrendo così potenzialmente una buona notizia sul tasso di progressione del cambiamento climatico.

Una ricerca internazionale guidata da scienziati dell’ente australiano di ricerca Csiro ha misurato i cambiamenti reali nella quantità di CO2 che si accumulava nell’atmosfera, contro la quantità di gas che ciascuna nazione ha detto di aver emesso.

E il quadro d’insieme non combacia, “come in un puzzle in cui mancano dei pezzi”. “La spiegazione più semplice è che vi sia stata una sottostima di circa il 7% in quel periodo di base degli anni 1990”, scrive il responsabile della ricerca Roger Francey della Divisione meteo e clima del Csiro sulla rivista Nature Climate Change. “L’aumento di CO2 nell’atmosfera non riflette le emissioni riportate. Questo può essere perché la metodologia per calcolare le emissioni nazionali era molto meno sviluppata di oggi, ed era accurata solo per pochi paesi. Quindi ci siamo affidati a stime molto più di quanto credessimo”, aggiunge.

Se è confermato che le emissioni negli anni 1990 erano più alte, vuol dire che non sono aumentate così rapidamente per arrivare ai livelli attuali, osserva Francey.

Significherebbe che le emissioni sono aumentate negli ultimi tre decenni entro la fascia media delle previsioni del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC), anziché subire un’impennata a partire dal 2000.

Il metodo per creare l'opinione pubblica

MediaDa un lato, una situazione economica e sociale inedita. Dall’altro, un dibattito pubblico mutilato, ridotto all’alternativa tra austerità di destra e rigore di sinistra. Come si definisce lo spazio dei discorsi ufficiali, per quale prodigio l’opinione di una minoranza si trasforma in «opinione pubblica»? È ciò che spiega il sociologo Pierre Bourdieu in questo corso sullo Stato tenuto nel 1990 al Collège de France e pubblicato questo mese. (Le Monde Diplomatique)

Un «uomo ufficiale» è un ventriloquo che parla in nome dello Stato: assume un portamento ufficiale – bisognerebbe descrivere la messinscena del personaggio ufficiale –, parla a favore e al posto del gruppo al quale si rivolge, parla per e al posto di tutti, parla in quanto rappresentante dell’universale.

E a questo punto si arriva alla moderna nozione di opinione pubblica. Cos’è questa opinione pubblica invocata dai creatori di diritto delle società moderne, delle società nelle quali il diritto esiste? È tacitamente l’opinione di tutti, della maggioranza o di coloro che contano, di quelli che sono degni di avere un’opinione.

Penso che la definizione esplicita in una società che si pretende democratica, e cioè che l’opinione ufficiale è l’opinione di tutti, nasconda una definizione latente, e cioè che l’opinione pubblica è l’opinione di quelli che sono degni di avere un’opinione. C’è una sorta di definizione censuaria dell’opinione pubblica come opinione illuminata, opinione degna di questo nome. La logica delle commissioni ufficiali è quella di creare un gruppo in grado di dare tutti i segnali esterni, socialmente riconosciuti e riconoscibili, della sua capacità di esprimere l’opinione degna di essere espressa, e nelle forme convenienti.

La televisione del futuro avrà la capacità di spiarvi

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Verizon ha brevettato un sistema controverso con cui lo schermo carpirà tutto di voi, colore della pelle e dei capelli inclusi. E che vi ascolterà mentre parlate. Per comprendere la pubblicità da mandare in onda.

Immaginate di essere seduti sul divano di casa vostra con il vostro o la vostra partner e intavolare una discussione: improvvisamente compare in televisione una pubblicità per una consulenza matrimoniale. Oppure immaginate di star facendo sollevamento pesi ed avere un film di sottofondo e, di punto in bianco, vedete comparire sullo schermo annunci pubblicitari su come tenersi in forma, o sulla dieta da seguire.

Nel passato queste sarebbero state tutte coincidenze, ma nel futuro non lo saranno più, grazie all'idea avuta dal marchio Verizon, il quale, secondo il sito Slate, sarà in grado di spiare tutti i vostri gesti grazie a una particolare tecnologia.

Questo marchio inglese ha brevettato, di fatto, un sistema in grado di capire l'esatta tipologia di pubblicità che ogni persona vuole vedere. Usando una combinazione di immagini e attraverso sensori posizionati nelle case dei suoi clienti, riuscirà a capire cosa state facendo mentre guardate la televisione. Tali sensori riusciranno anche a capire come siete fatti fisicamente, il timbro vocale. Potrà addirittura individuare se ci sono drink in casa o quadri attaccati al muro.

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