Statistiche

In Cina muoiono ogni anno 600mila lavoratori

Morti suil lavoro in CinaNon sembra esserci soluzione. Le autorità continuano per la loro strada: pronta costruzione agglomerato urbano grande circa due terzi dell'Italia.

Ogni anno 300 mila americani muoiono per problemi di obesità, si tratta di dati preoccupanti, certo, ma non sono niente in confronto alle 600 mila persone che ogni anno muoiono in Cina a causa del lavoro, più in particolare, delle numero eccessive di ore lavorative.

I dati sono stati riportati da China Youth Daily e China Radio.

La media di questa scioccante statistica è di 1.600 persone al giorno, persone che lavorano senza mai fermarsi e che arrivano al collasso. Il dramma colpisce anche ragazzi in giovane età, tra i 24 e i 25 anni: "In Cina in molti credono che le cose si fanno per migliorare di continuo i benefici della nazione, sviluppare l'economia e dimenticarsi di se stessi" dichiara Yang della Capital University "Ma sicuramente non bisogna dimenticare che questo porta, alla fine, un danno alla nazione e alle proprie famiglie".

È rarissimo vedere negli uffici qualcuno che mette una foto con la propria famiglia, solitamente i propri figli vengono cresciuti dai nonni in province distanti da dove lavorano i genitori.

Con la chemio qualche malato di tumore si salva. Il 2,4 per cento...

ChemioterapiaUn dato sconcertante pubblicato da autorevoli riviste scientifiche americane, dove si legge che dei malati di tumore trattati esclusivamente con la chemioterapia, solo il 2,5% di essi raggiunge i 5 anni di vita.

Aspettative di vita di molto superiori invece con il Metodo Di Bella, ma guai a chi pubblica i risultati su questa cura!

Nel 2014 sono stati pubblicati da Neuroendocrinology Letters, rivista scientifica recensita dalla massima banca dati scientifica mondiale www.pubmed.gov, due studi clinici sull’impiego del Metodo Di Bella (MDB) nei tumori della prostata e della mammella. Con questi, i casi di varie neoplasie complessivamente e favorevolmente trattate col Metodo di Bella salgono a 774.

Il progresso rilevante e il dato innovativo, senza precedenti nella ricerca oncologica e nella terapia del cancro, è costituito dal fatto di aver ottenuto, su tumori solidi, la completa e stabile remissione senza ricovero ospedaliero, senza intervento chirurgico, né radioterapia, né chemioterapia, ma unicamente mediante il Metodo Di Bella:

Evaluation of the safety and efficacy of the first-line treatment with somatostatin combined with melatonin, retinoids, vitamin D3, and low doses of cyclophosphamide in 20 cases of breast cancer: a preliminary report.

Di Bella G, Mascia F, Ricchi A, Colori B.

Neuro Endocrinol Lett. 2013;34(7):660-8.

The Di Bella Method (DBM) in the treatment of prostate cancer: a preliminary retrospective study of 16 patients and a review of the literature.

Di Bella G, Mascia F, Colori B.

Neuro Endocrinol Lett. 2013;34(6):523-8. Review.

Conflitti internazionali: il 2013 è un anno da dimenticare

ConflittiNon solo Siria, Nigeria, Afghanistan, Egitto e Messico. Molte sono anche le guerre “dimenticate” secondo l’istituto di Heidelberg per l’indagine sui conflitti internazionali. Dal Centrafrica fino all’Iraq

Pubblichiamo il commento dell’Osservatore Romano relativo al Conflict Barometer 2013 redatto come ogni anno dall’Heidelberger Institut für Internationale Konfliktforschung e diffuso martedì 25 febbraio.

Il 2013 è stato, insieme al 2011, l’anno che ha fatto registrare più guerre dopo la seconda guerra mondiale. È questo il dato che emerge dal “Barometro” diffuso ieri dall’istituto di Heidelberg per l’indagine sui conflitti internazionali. L’anno scorso ci sono state venti guerre, due in più rispetto al 2012, e più conflitti armati. Alle guerre in Afghanistan, Iraq, Siria e Pakistan (gli scontri nelle regioni tribali) si sono tra le altre aggiunte quelle in Mali e nella Repubblica Centroafricana.

Per gli esperti dell’istituto tedesco, inoltre, gli scontri tra le forze del nuovo Governo egiziano e i Fratelli musulmani hanno raggiunto in taluni casi le caratteristiche di una guerra.

Nel suo rapporto annuale, l’istituto ha contato l’anno scorso 414 conflitti in tutto il mondo, nove in più rispetto all’anno precedente.

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