Ozonosfera

Il foro del buco dell’ozono sopra l’Antartide ha raggiunto i 18.900.000 di km2

Buco dell’ozonoOgni primavera, per diversi decenni di fila, reazioni chimiche atmosferiche di ozono con composti di cloro e bromo, stanno lentamente ma inesorabilmente distruggendo lo strato di ozono sopra il polo sud del pianeta.

Questa lacuna nello strato protettivo dell’ozono, che serve per proteggere il pianeta da radiazioni ultraviolette, è noto come “buco nell’ozono”.

La realizzazione di un’analisi preliminare dei dati del satellite NOAA, ha fatto comprendere agli scienziati che quella zona definita appunto buco dell’ozono e che si trova sopra l’Antartide, risulta più alta rispetto all’anno scorso.

A partire dal 26 settembre 2013 il foro si è aperto di più raggiungendo circa 18.900.000 km2.

Utilizzano la Geoingegneria clandestina per annientare l’ozonosfera

Geoingegneria clandestinaSpesso si ripete che gli UVB sono solo una componente minore della radiazione solare complessiva: ora sappiamo che questa asserzione è lontana dalla verità.

Recenti misurazioni dimostrano un aumento esponenziale dei raggi UVB. Grazie alla loro notevole energia, questi raggi possono causare sensibili danni biologici alla flora, alla fauna ed agli esseri umani. Sono stati pubblicati numerosi studi referati: tali ricerche confermano l’incremento dei raggi UVB che colpiscono il nostro pianeta.

Secondo le agenzie come il W.H.O., (World Health Organization, Organizzazione mondiale per la sanità, n.d.t.) ed una lunga lista di altre fonti governative, come il N.O.A.A. (National Oceanic and Atmospheric Administration), non più del 5% del totale dei raggi UV che raggiunge la superficie della Terra dovrebbe essere composto da UVB .

L’altro 95% dovrebbe coincidere con i raggi UVA. Queste agenzie continuano ad affermare che la percentuale degli UVC dovrebbe essere pari a zero.

Che cosa è accaduto?

Inquinamento da polveri sottili: i dati reali e i "mentitori" del potere

Clicca per ingrandireIn questo articolo intendiamo ancora soffermarci sulla questione delle polveri sottili o inquinamento atmosferico da nanopolveri che dir si voglia.

Gli occultatori di verità scomode... i negazionisti, i normalizzatori di regime, oppongono sempre obiezioni risibili, ma è d'uopo comunque confutarle, poiché costoro, spesso esponenti di rilievo nell'ambito della “tutela” dell'ambiente e/o della salute, sfruttano la loro autorità tautologica per abbindolare il lettore meno attento.

Ben consapevoli di mistificare, questi elementi, organici al sistema, negano in modo pervicace che gli spaventosi livelli di polveri sottili da noi misurati in queste settimane siano necessariamente originati dalla guerra ambientale in corso ed inoltre affermano che non è possibile comprendere a quali elementi si riferisca questo particolato, per cui, a loro dire, questi studi ambientali sono inutili.

Di più! Essi asseriscono che le nostre apparecchiature non sono certificate... che sono dei giocattoli. In realtà chi conosce l'argomento poiché lo ha ben studiato per anni, soggetto che è altresì al centro della sua professione, dovrebbe sapere che i prodotti attualmente sul mercato per il rilevamento delle polveri sottili sottostanno a precise specifiche, sono omologati e dunque sono venduti per uso professionale. Inoltre è acclarato che le polveri sottili possono essere in gran parte identificate nella loro composizione, semplicemente in base alle loro dimensioni, come spiegheremo più avanti.

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