Neurologia

I disinformatori dell'autismo

DisinformatoreNon abbiamo la minima intenzione di spiegare più di tanto un fenomeno che ormai da un po’ di tempo tormenta una massa crescente di persone, genitori di bambini danneggiati da vaccino da poco sbarcati in questo mondo, che vengono insultati sempre più frequentemente insieme ai loro figli da quattro pagliacci.

Non ci interessa prendercela con dei disonesti e/o imbecilli che cercano di alterare la realtà e le opinioni altrui, perché sono i loro stessi puerili tentativi che li condannano, ma una cosa che ci preme è mettere in evidenza che non ci possono fermare: il nostro attuale impegno per l’informazione libera e veritiera lo dimostrano, e se sarà il caso lo dimostreremo nelle sedi più opportune dove avremo finalmente il piacere di trovarci faccia a faccia dal vivo con questi pagliacci.

Senza il timore di apparire sgarbati, come nello stile di questi disinformatori, non abbiamo nessun bisogno di scendere ai loro livelli perché abbiamo la ragione dalla nostra parte!… per negare un fenomeno così evidente come quello dei tanti bambini rovinati da scriteriate campagne vaccinali bisogna essere “pagati” per farlo oppure essere troppo “stupidi ed ignoranti” per accorgersi che ciò che si vede e denunciano a gran voce i genitori… è proprio ciò che si vede!

La metodica disinformativa non può evidentemente essere basata sulle dimostrazioni, ma unicamente sulle vuote accuse e sulle deduzioni viziate da presupposti sbagliati. La propaganda della vigliaccheria insegna che quando è impossibile attaccare la validità di un messaggio, non rimane che attaccare il messaggero: e di questa verità i disinformatori ne hanno fatta un’arte!

La matematica provoca stati d'ansia

Stress da matematicaUna ricerca dimostra che l'ansia da matematica può far provare un dolore paragonabile a quello fisico

matematica provoca una risposta cerebrale paragonabile a quella del dolore fisico. Ecco una notizia che darà ragione ai tantissimi studenti ed ex studenti, che si sono disperati dinanzi ad un esercizio fatto di cifre, parentesi, equazioni, logaritmi.

Insomma, la matematica può far male. Una conclusione a cui sono giunti i neuroscienziati dell’Università di Chicago, i quali hanno lavorato ad uno studio pubblicato sulla rivista Plos One. Tutto parte dall’ansia che la matematica genera nelle persone, ed i ricercatori hanno individuato le aree cerebrali da cui si origina quest’ansia.

Per farlo, hanno sottoposto 14 adulti poco “amanti” della matematica, ad una risonanza magnetica funzionale mentre svolgevano esercizi o si cimentavano con giochi di logica. È emerso che più si prova paura dinanzi a queste prove, maggiore è l’attività cerebrale che si registra.

In particolare, l’area cerebrale interessata è l’insula posteriore, localizzata poco al di sopra dell’orecchio. Questa, si attiva anche quando ci troviamo dinanzi ad una minaccia per il nostro corpo e quando proviamo un dolore fisico. Il ricercatore Ian Lyons ha spiegato:

In 6 anni più che raddoppiati i malati di Alzheimer

Articolo Edo di Bergamo su casi alzheimerUn articolo pubblicato il 22 settembre 2012 sull'eco di Bergamo ci informa che nel giro di 6 anni i casi di Alzheimer sono più che raddoppiati. In realtà sulle cifre l'articolo non è molto chiaro, all'interno si cita un aumento del 57% (che viene confermato dalla lettura diretta dello studio dell’Asl) ma anche un aumento di "solo" il 57 per cento, sarebbe una crescita incredibilmente rapida.

L'articolo in questione, al pari dell'analogo articolo comparso sull'Unità, punta il dito sull'invecchiamento della popolazione, ma è alquanto discutibile che nel giro degli ultimi pochi anni l'età media della popolazione sia aumentata in maniera così massiccia da creare da sola l'aumento dei casi di alzheimer. Le prove con tutti i calcoli e i dati presi dall'Istat sono riportati in fondo all'articolo come appendice, e mostrano che l'invecchiamento della popolazione potrebbe spiegare al massimo metù di questi casi di malattia.

In effetti il medico che viene citato nell'articolo afferma che l'invecchiamento della popolazione è “tra le cause” dell'aumento di casi di Alzheimer, e su questo possiamo concordare tranquillamente, ma resta da capire quale fattore ambientale possa avere causato questo improvviso picco della malattia. Poiché di fattore ambientale certamente deve trattarsi, dal momento che non può essere un fattore genetico a causare questo picco. E allora chiedetevi: cosa diavolo è cambiato drasticamente in questi ultimi 10 anni? Quale elemento inquinante è aumentato a dismisura?

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