Ecologia

Tracce di metalli radioattivi nell’acqua imbottigliata ma non c'è motivo di preoccuparsi

Mai come in questi giorni di caldo uno dei compagni fissi delle proprie giornate è la bottiglia d’acqua, umida ancora di frigorifero. Ne verso come sempre un poco in un bicchiere, un gesto banale e meccanico.

Poso il prezioso carico di oro blu in frigo e l’occhio si posa sull’etichetta che indica i sali disciolti e rimango stupito: contiene tracce di rocce radioattive. Ovviamente sull’etichetta nessun venditore sano di mente metterebbe un’indicazione del genere, ma leggere di tracce di radon, torio ed uranio richiama alla mente qualche lezione di chimica.

A questo punto cerco qualche informazione in più direttamente dal Ministero della Salute e dal sito dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità e trovo quest’indicazione:

nell’acqua potabile: le linee guida fornite dall’Oms e dalla Commissione europea raccomandano un’intensificazione dei controlli se la concentrazione di radon nelle riserve di acqua potabile supera i 100 Bq/litro. Gli Stati Uniti hanno proposto un limite massimo di 159 Bq/litro per le riserve private d’acqua. La Commissione europea raccomanda azioni immediate oltre i 1000 Bq/litro. In Italia, il Consiglio superiore di sanità ha raccomandato che la concentrazione di radon nelle acque minerali e imbottigliate non superi i 100 Bq/litro (32 Bq/litro per le acque destinate ai bambini e ai lattanti).

Scatta per la Terra l'overshot day. Le risorse non sono più sufficienti per tutti

Terra schiacciataÈ scattato lo scorso 22 agosto (2012) l'Overshot day, ovvero il giorno in cui abbiamo davvero dato fondo alle risorse.

Il ciclo naturale di produzione non basta a soddisfare le nostre necessità.

In sostanza il rapporto è a uno e mezzo: se dalla terra nasce un albero noi ne abbattiamo uno e mezzo.

Il pianeta è decisamente in affanno: abbiamo finito in 8 mesi le risorse che avremmo dovuto consumare in 12.

A stilare il rapporto -come ogni anno- la Global Footprint Network, che misura periodicamente l'incidenza dell'attività umana sulla Terra.

“Le nazioni di tutto il mondo, e in particolare il sud dell'Europa, hanno iniziato a sperimentare dolorosamente cosa significa spendere di più di quello che guadagnano -commenta Mathis Wackernagel, presidente del Global Footprint Network-. Quando i deficit di risorse si fanno più grandi, e i prezzi delle risorse rimangono elevati, i costi per le nazioni diventano insopportabili”.

Oltre un terzo dei bambini di Fukushima rischia di sviluppare un tumore

Bambini di FukushimaOltre un terzo dei bambini della regione del Giappone di Fukushima potrebbe essere a rischio di sviluppare il cancro se medici non applicheranno uno sforzo maggiore nel trattamento delle loro ghiandole tiroidee insolitamente invase dallo iodio radioattivo e impegnarsi per chiedere supporto internazionale pianificando aiuti e consulenze, secondo un nuovo rapporto di questi giorni.

Il nuovo rapporto mostra che quasi il 36 per cento dei bambini della prefettura di Fukushima colpite dal disastro nucleare hanno crescite anomale della tiroide. Questo è un numero estremamente elevato di anomalie – alcuni dei quali, dicono gli esperti, comportano un rischio di diventare cancerose. Dopo aver esaminato più di 38.000 bambini dall'area, medici hanno trovano che più di 13.000 hanno cisti o noduli sulla loro tiroide, afferma la sesta relazione di Fukushima prefettura salute gestione Survey.

In confronto, un'analisi del 2001 dall'associazione tiroide Giappone trovato invece lo zero per cento dei bambini nella città di Nagasaki, che ha sofferto un attacco nucleare nell'agosto del 1945, aveva noduli, che solo 0,8 per cento ha avuto cisti sulla loro tiroide, riporta il Telegraph.

Radiazione entra nel corpo e viene distribuita attraverso i tessuti molli, soprattutto nei muscoli e quindi si accumula nella tiroide. È questo accumulo che potenzialmente può portare al cancro.

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