Ricerche

Trasformare le biomasse in combustibile diesel

Trasformare le biomasse in combustibile diesel

Trasformare le biomasse in combustibile diesel utilizzando vapore e luce solare. Questo il risultato di una ricerca internazionale con possibili applicazioni nel trasporto aereo, pubblicata su Nature Energy e firmata anche dall’Istituto di chimica dei composti organometallici del Cnr.

Lo studio condotto dai ricercatori dell'Istituto di chimica dei composti organometallici del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iccom) pubblicato su Nature Energy, dimostra che è possibile usare materiali fotocatalitici, cioè capaci di usare l'energia solare, per trasformare biomasse lignocellulosiche, ovvero derivate da residui agricoli e forestali, in carburanti utilizzabili dagli aereomobili. La ricerca del Cnr-Iccom mira quindi ad aumentare la sostenibilità energetica del trasporto aereo, ancora dipendente dai combustibili fossili.

“Si tratta di un processo a più stadi: in un primo passaggio si scindono le molecole di partenza nelle loro componenti più piccole. Ciò può avvenire attraverso un processo di 'stem explotion', cioè utilizzando del vapore caldissimo che spacca le molecole, producendo un liquido che può subire successivi trattamenti. Nel secondo passaggio, quello chiave, viene aggiunto un fotocatalizzatore, cioè un materiale capace di reagire con la luce solare. A questo punto la luce instaura una reazione chimica che dà come prodotto idrogeno e altre molecole.

500 specie di pesci cambiano completamente sesso

500 specie di pesci cambiano completamente sesso

Uno studio condotto dall'Università di Otago sta anticipando i progressi nella nostra comprensione di una delle trasformazioni più sorprendenti nel mondo naturale: l'inversione completa del sesso che si verifica in circa 500 specie di pesci.

La co-conduttrice dottoressa Erica Todd, (1) del Dipartimento di Anatomia della Nuova Zelanda, afferma che molti di noi danno per scontato che il nostro sesso biologico è fissato alla nascita. Tuttavia, molti pesci, come il pesce pagliaccio di 'Alla ricerca di Nemo', il kobudai di 'Blue Planet II' e il labro comune dei Caraibi, cambiano abitualmente il loro sesso in età adulta come parte naturale del loro ciclo di vita. La ricerca è stata pubblicata da science Advances. (2)

La ricercatrice aggiunge: “La maggior parte dei wrass blu iniziano la vita come femmine, ma possono cambiare sesso qualche tempo dopo per diventare maschi - un processo che si completa in 10-21 giorni. Nel momento in cui un maschio dominante viene perso da un gruppo sociale, la femmina più grande in 10 giorni si trasforma in un maschio fertile. Le femmina inizia questa trasformazione cambiando colore e assumendo i medesimi comportamenti di un maschio. Le sue ovaie iniziano quindi a regredire per lasciare posto ai testicoli funzionali. Il modo in cui questa straordinaria trasformazione funziona a livello genetico è stato a lungo un enigma.”

Gestire un computer con il cervello

Gestire un computer con il cervello

La startup ha appena svelato il suo piano per impiantare i pazienti paralizzati con elettrodi che consentiranno loro di gestire i computer con il cervello.

Neuralink, una società fondata da Elon Musk per sviluppare un sistema di trasmissione dati tra persone e computer, ha sempre agito, dalla data della sua fondazione nel 2017, con molta riservatezza sulla natura del suo lavoro. Durante la sua prima dimostrazione di fronte a un giornalista, la startup ha dimostrato di poter registrare l'attività cerebrale di un ratto attraverso migliaia di piccoli elettrodi impiantati chirurgicamente accanto ai neuroni e alle sinapsi dell'animale. Per fare questo, Neuralink, con sede a San Francisco, sembra aver raggiunto una serie di scoperte che gli hanno permesso di posizionare i sistemi di elaborazione ad alta velocità all'interno di un cervello, causando meno danni rispetto alle tecniche esistenti.

Il presidente Max Hodak ha confermato l'intenzione della società di chiedere l'approvazione della Food and Drug Administration degli Stati Uniti per avviare studi clinici sull'uomo già dal prossimo anno. L'obiettivo è praticare quattro fori da 8 mm nelle teste dei pazienti paralizzati e inserire impianti che consentano loro di controllare computer e smartphone usando i loro pensieri. Sì davvero. “Molte persone hanno scritto questo come se fosse impossibile”, afferma Max Hodak. “Nel prossimo decennio si paleseranno importanti innovazioni in questo settore”.

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