Società

In futuro il 75% dei lavoratori eserciteranno le loro mansioni fuori dall'ufficio

LavoroMentre in Francia diventa un diritto la facoltà dei dipendenti di “staccare” la spina, ovvero non rispondere a telefonate e mail di lavoro fuori dall'ufficio, gli esperti ci dicono che il lavoro del futuro sarà esattamente il contrario: non avrà limiti di spazio e di tempo.

I prossimi lavoratori, che saranno i Millennials di oggi e le generazioni più giovani (quella degli “Z” parte dagli anni Novanta), porteranno la loro cultura in ambito professionale e diranno addio alle progressioni di carriera lineari, che impegnano i dipendenti per decenni e di fatto limitano la loro vita lavorativa a un paio di aziende.

Secondo quanto emerso al Global Leadership Summit, una buona fetta dei capi azienda ritiene che già nel 2020 i tre quarti delle forze lavoro non avranno più sede in un “ufficio tradizionale”. Gli esperti di Ubs, in un articolato report dedicato al “lavoro del futuro”, parlano di “Bricolage Living”. Si tratta della capacità di costruire una vita “modulare”, nella quale questi astronauti del cosmo lavorativo dovranno saper saltare in differenti luoghi, senza orari canonici.

La tecnologia avrà senza dubbio un ruolo da pivot di questo processo evolutivo del lavoro: “Quasi la metà (47%, ndr) delle professioni attuali nelle economie avanzate sono ad alto rischio di esser sostituite dall'automazione, nei prossimi vent'anni”, pronostica Mark Haefele, il capo degli investimenti di Ubs Wealth Management.

Assolto Milosevic. I media occidentali hanno fatto finta di niente

Slobodan MilosevicIl 24 marzo 2016, il Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia, ha condannato Radovan Karadžic, presidente della Repubblica Srepska (è l’entità territoriale che nacque in opposizione al risultato del referendum voluto in Bosnia dalla comunità europea e con il quale croati e musulmani votarono in favore di una Bosnia Erzegovina indipendente) dal 1992, a 40 anni di reclusione con l’accusa di genocidio, persecuzione e crimini contro l’umanità, deportazione e violazione delle norme e consuetudini di guerra per fatti commessi durante la Guerra in Bosnia, fra il 1992 e il 1995.

I giudici della Corte lo hanno dichiarato colpevole, fra gli altri, per il genocidio di Srebrenica, quando un numero imprecisato (forse cinquemila, forse ottomila) di uomini non serbi, musulmani e bosniaci vennero uccisi e decine di migliaia di donne, anziani e bambini vennero forzatamente trasferiti e detenuti.

Nelle pagine della stessa sentenza, si legge però che non sussistono prove sufficienti per ritenere che Slobodan Milosevic abbia in alcun modo avallato il piano e le scelte di Karadzic, finalizzate alla sola eliminazione dei “non serbi”.

La Corte ha rilevato inoltre che i rapporti tra Milosevic e l’accusato si sarebbero infatti deteriorati dal 1992, e fino al 1994, quando i due leader non avrebbero più condiviso la stessa opinione circa le azioni da intraprendere.

L'Inps sta preparando nuove norme per i pensionati delocalizzati

Pensionati delocalizzatiRappresenta uno dei temi economici di cui mi interesso maggiormente e su cui ho avuto modo di indagare tanto sul fronte fiscale quanto su quello economico in più paesi: sto parlando della delocalizzazione della vecchiaia. Ho vissuto, lavorato e studiato in paesi che ne hanno fatto un proprio vanto nazionale, mi riferisco ad esempio a Malta, Cipro, Spagna e Portogallo che oggi rappresentano le principali destinazioni per delocalizzare non solo la propria attività, ma soprattutto la parte finale della propria vita almeno per noi cittadini europei.

Sono già stati scritti numerosi approfondimenti a riguardo negli anni passati, tuttavia desidero soffermarmi ulteriormente su questo tema visto quanto inizia ad aleggiare in Italia in riferimento all’aspetto finanziario ed economico di questo fenomeno che ovviamente impatta sull’intero comparto pensionistico italiano.

Andiamo per gradi. Si stimano oltre 473.000 pensionati italiani che vivono fuori dei nostri confini, i quali sono beneficiari di pensioni per oltre 1.2 miliardi di euro.

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