Società

Nel mondo una persona su 10 soffre di una malattia mentale

CervelloComprendono malattie psichiatriche come ansia, depressione, disturbi bipolari e neurologiche come Alzheimer e demenza e nel mondo ne soffre quasi una persona su 10.

Sono i disturbi mentali, che in Europa colpiscono circa il 25% delle persone ogni anno. Un problema di proporzioni enormi con ricadute sociali altrettanto grandi: nei Paesi ad alto reddito i disturbi mentali rappresentano la principale causa di perdita in anni di vita per morte prematura e disabilità.

Secondo i dati Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) depressione, schizofrenia, disturbi bipolari riducono infatti la speranza di vita media di circa venti anni rispetto alla popolazione generale. Nel corso della vita, una persona su due avrà esperienza di un disturbo mentale e una conseguente riduzione delle opportunità di occupazione, di produttività e di salari.

Ingenti sono anche le ricadute economiche: i costi (diretti e indiretti) delle malattie mentali (statistiche Ocse) possono superare il 4% del Pil (Prodotto interno lordo).

Frequenze, RNA/DNA e manipolazione della popolazione

David IckeIl recente, voluminoso saggio di David Icke, “L’imbroglio della realtà e l’inganno della percezione”, contiene, oltre agli approfondimenti dei temi che l’autore britannico tratta da alcuni lustri, nuove ed interessanti intuizioni che si possono rapportare al problema per antonomasia, la biogeoingegneria clandestina.

Preveniamo subito l’obiezione di coloro che considerano Icke figura ambigua e non del tutto credibile: concentriamoci sul messaggio e non sul messaggero. Se il messaggio si incastra bene, come una tessera nel mosaico che da anni stiamo componendo, significa che bisogna meditarlo e vagliarlo con serenità e discernimento per decidere quanto è plausibile e quanto non lo è.

Veniamo ora al dunque, ossia all’argomento frequenze ed al loro collegamento con l’RNA/DNA che è possibile modificare (snaturare) non solo per via chimica, ma anche per via vibrazionale.

Scrive Icke, basandosi sulle informazioni del musicologo Steve Clarke: “Le frequenze armoniche, definite anche sovratoni o ipertoni, sono espressioni di una frequenza primaria. Quando pizzichiamo la corda di una chitarra o di un violino, ad esempio la nota “la” (corrispondente a 440 hertz, ovvero 440 vibrazioni al secondo), questa è la frequenza primaria o fondamentale, ma, allo stesso tempo, ciò innesca altri cicli che si avvicendano in una sequenza ricorrente e prevedibile (È quanto avviene anche con la risonanza Schumann, il “battito cardiaco” della Terra, n.d.r.) e che insieme producono la musica che udiamo.

L'Italia è uno dei maggiori esportatori di armi

Armi italianePochi sanno che quando si parla di Made in Italy non ci si riferisce solo a cibo, moda e belle macchine, ma anche a un altro tipo di prodotto che nel corso degli ultimi 25 anni ha generato un giro d’affari, tra autorizzazioni e consegne, pari a 90 miliardi di euro.

Una vera e propria gallina dalle uova d’oro per il nostro Paese che però, quando ci vantiamo orgogliosamente del primato del marchio italiano nel mondo, non viene mai nominata.

Sicuramente non per modestia, forse un po’ per pudore, probabilmente perché fa un po’ comodo a tutti che non se ne parli continuando ad incassare in silenzio denaro vitale per le casse dello Stato.

L’italico “prodotto - gallina dalle uova d’oro” cui ci riferiamo sono le armi. Leggere (munizioni, pistole, fucili, esplosivi) e pesanti (elicotteri, carri armati, ecc.). Società come Beretta, Agusta Westland o Aermacchi, controllate del gruppo Finmeccanica, rappresentano infatti il meglio del meglio dell’industria mondiale. Non a caso in questo settore non solo siamo tra i più attivi al mondo, ma anche tra i migliori.

Secondo i dati del Sipri (Stockholm International Peace Research Institute) siamo al 12esimo posto nel mondo quanto a spese militari con 23,29 miliardi di euro di uscite nel 2014 (l’1,5% del PIL), mentre per quanto riguarda l’export di armamenti l’anno scorso ci siamo piazzati al nono posto nella classifica globale con un totale di 786 milioni di dollari (circa 700 milioni di euro) di entrate. Andando indietro nel tempo tra il 2000 e il 2013 l’Italia ha raggiunto addirittura il primo posto in classifica per esportazioni di armi comuni seguita da Germania Stati Uniti.

Pagine