Società

Squadre speciali armate sul territorio degli Stati Uniti

Polizia statunitenseAssociazioni aderenti all'ACLU in 23 stati hanno presentato questa settimana più di 255 richieste, basandosi sul Freedom of Information Act, per ottenere tutto il materiale possibile relativo alla continua trasformazione delle unità di polizia in piccole squadre di soldati fortemente armati.

“È tempo di capire la reale portata della militarizzazione della polizia negli Stati Uniti e l'impatto che sta avendo sui nostri quartieri”, dice un comunicato dell'ACLU.

L'associazione sostiene che è sempre più frequente vedere le squadre speciali (unità di armi e tattiche speciali) armate fino ai denti sul territorio degli Stati Uniti, che spesso entrano nelle case di persone innocenti.

“Dotare la polizia locale e lo stato di armi e veicoli militari, addestrarla con tattiche militari fornendo loro assistenza militare reale per attuare il diritto tradizionale erode le libertà civili e promuove pratiche aggressive della polizia, soprattutto nei quartieri poveri e nelle comunità di colore”, ha detto Kara Dansky, avvocato del Centro per la giustizia dell'ACLU.

Sei multinazionali che schiavizzano i lavoratori, soprattutto minorenni

Traffico esseri umaniLo schiavismo è purtroppo una realtà ancora presente, nei Paesi in via di sviluppo e non solo, come pratica abitudinaria da parte di numerose multinazionali al fine di ottenere il massimo guadagno e rendimento produttivo, a costo zero per i loro bilanci economici, ma a costo della vita per centinaia di adulti e bambini in tutto il mondo, costretti a lavorare in condizioni disumane per soddisfare ogni bisogno consumistico dei Paesi industrializzati.

Spesso anche noi ci ritroviamo ad essere complici, a nostra insaputa o per carenza di informazione, di una realtà che dovrebbe essere scomparsa da decenni, ma che continua a persistere e a condannare coloro che ne cadono vittima giorno dopo giorno, senza sosta.

Lo schiavismo non è purtroppo assente nemmeno nel nostro Paese, come nel caso della multinazionale delle bevande Coca Cola.

1) Coca Cola

L'eclatante caso di Rosarno, in Calabria, è stato messo in luce da un'inchiesta effettuata da parte di The Ecologist ed in seguito ripresa da The Independent, che ha reso noto come nel mezzogiorno la raccolta delle arance destinata alla produzione delle bibite del noto marchio avvenisse in condizioni di schiavitù per mano di migranti provenienti dall'Africa, spesso dopo aver raggiunto le coste italiane a seguito di una squallida traversata vista come unica speranza di sopravvivenza. Coca cola avrebbe reagito semplicemente tagliando i ponti e gli accordi precedentemente stipulati con le aziende calabresi produttrici di arance, a difesa della propria immagine di multinazionale "pulita".

Forse le dimissioni di Joseph Ratzinger sono state un gesto quasi obbligato

Joseph RatzingerÈ già divenuto banale, scontato, dire che le dimissioni di Benedetto XVI sono un evento storico.

Tutti i rimandi alla straordinaria storia del papato ci dicono che siamo di fronte a una svolta destinata ad avere grandissime ripercussioni sui sentimenti e le emozioni di un miliardo di persone in ogni angolo del pianeta, e perfino sui rapporti di forza politici e finanziari che si dispiegano in varie aree cruciali del mondo. Perché questa Chiesa cattolica è certo luogo di fede e di speranza per milioni, ma è molto di più centro di potere.

Credo che abbiano ragione coloro che ritengono che questo dramma sia il risultato di una evidente crisi politica che ha il suo epicentro nel “sistema” dei corridoi vaticani. Una crisi virulenta, immediata e gravissima, che non ammetteva dilazioni. Un gesto quasi obbligato.

Non c’è bisogno di ricordare il lungo rosario di scandali italiani, bancari in primo luogo, che hanno costellato il percorso di questo Papa. C’era e c’è del marcio in Vaticano. Lo IOR, Istituto per le Opere di Religione, e i suoi rottami, erano da tempo un bubbone maleodorante che infettava ogni mossa della Chiesa cattolica. Lo scandaloso comportamento dei cardinali “capi” verso il potere politico italiano, il mercimonio praticato per anni con un “delinquente abituale” capitato, non per caso, alla testa del governo della Repubblica, il silenzio prolungato (quando non l’aperta e rivoltante complicità) verso il corruttore dei costumi e della pubblica morale italiani, tutto questo era ormai divenuto tanto visibile da apparire uno “scandalo” anti-evangelico.

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