Dalla parte del cittadino

I sette vantaggi se ti liberi di Facebook

Stress FacebookI social media possono essere un ottimo strumento per tenersi in contatto con la gente, fare nuove amicizie, socializzare in modo efficace e informare ed essere d’aiuto divulgando notizie, articoli, video che possono in qualche modo aprire ad una visuale più ampia.

Purtroppo non tutti lo usano in questo modo. Per molti, il controllo di Facebook è diventato quasi come un lavoro. Essi per hobby, vanno a vedere cosa fanno gli altri ed alcuni diventano così ossessionati da sapere esattamente quello che sta succedendo nella vita di molte persone. Essi svolgono tutti i giochi e seguono tutte le novità proposte dal social. Questa persona potresti essere tu o qualcuno che conosci. Se fosse così, allora forse è il momento di smettere.

Qui ci sono 7 cose che accadranno una volta che smetterai di controllare costantemente Facebook.

1. Riaquiserai il controllo del tuo cervello.

In Italia ditta licenzia per proporre 'contratti da autonomi' a 200 euro

Crisi del lavoroLa precarietà oggi è la componente principale del mondo del lavoro in cui dietro la maschera di lavoratori autonomi, che non possono godere di tutta una serie di diritti, dalla ferie alla maternità fino al Tfr, si celano in realtà veri e propri rapporti di lavoro subordinato e dipendente che fanno bene solo alle aziende e calpestano i diritti dei lavoratori.

L’ultima storia che racconta questa triste realtà arriva da Milano dove ha sede principale ma è attiva in tutta Italia la Consulmarketing, azienda specializzata nella raccolta di dati per ricerche di mercato. Nel marzo scorso – secondo quanto racconta un articolo de Il Fatto Quotidiano – l’azienda ha aperto le procedure di licenziamento collettivo per 465 dipendenti su un totale di 1.134 addetti ma, beffa delle beffe, ha offerto a questi stessi dipendenti contratti di lavoro autonomo. La società difende il suo operato lamentando la crisi attuale che vive.

“Il mercato è in forte flessione verso il basso e la perdita del fatturato nell’anno 2015 è stata di 1,5 milioni di euro (…) un calo che ha evidenziato la necessità di ridurre i costi fissi non più sostenibili (…). La società al fine di ridurre gli impatti della presente procedura sul piano sociale, è disponibile a offrire, limitatamente ai dipendenti del settore rilevamenti, dei contratti di lavoro autonomo, nell’ambito del divisato progetto di esternalizzazione di tale attività (…) una proposta di lavoro subordinato che prevede un compenso garantito e una parte variabile incentivante per i collaboratori: tali proposte sono state scartate dai sindacati i quali non hanno nemmeno prospettato ai lavoratori le due possibilità”.

CryptoVirus cripta i nostri dati chiedendo soldi per decriptarli

CryptoVirus cripta i nostri dati chiedendo soldi per decriptarliSono i virus di nuova generazione. Evoluti e sofisticati. Codici che attivandosi sul nostro computer cifrano i file e li rendono inaccessibili.

Per la restituzione è necessario pagare un “riscatto” attraverso un pagamento in BitCoin, la moneta elettronica non tracciabile e difficile da munirsene in tempi rapidi, e più si tarda a pagare il riscatto e più aumenta la richiesta di denaro fino a pagare migliaia di euro. Non ci sono, al momento, soluzioni certe per recuperare le proprie informazioni colpite se non dietro un pagamento.

Seriamente preoccupante e decisamente da non sottovalutare. Ma procediamo con ordine.

Fino a qualche anno fà circolava, un Malware (attacco da software) che, attraverso una schermata, con tanto di logo della Polizia Postale o Guardia di Finanza, bloccava le funzionalità del PC e chiedeva un pagamento di un centinaio di euro, attraverso carta di credito, per sbloccare il computer. Infine, per intimorire l’utente, si asseriva falsamente che il pc conteneva materiale pedopornografico e se non avveniva il pagamento si procedeva con le indagini. Ovviamente non funziona cosi con le forze dell’ordine.

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