Degrado ambientale

A Napoli il 60 per cento degli abitanti svilupperà tumori o gravi malattie

Terra dei fuochi CaivanoNelle province di Napoli e di Caserta (la zona conosciuta come “terra dei fuochi”) i casi di cancro sono addirittura triplicati dal 2008 e nelle ultime settimane – per la prima volta, a quanto mi risulta – sono stati sequestrati quattro campi farciti di veleni e sostanze cancerogene. Erano tutti coltivati a verdure.

Di fronte ad uno di questi sequestri il professor Antonio Giordano, napoletano, ordinario di Anatomia Patologica all’Università di Siena e direttore dello Sbarro Insititue for Cancer Resarch, ha dichiarato al quotidiano Il Mattino: “Posso dire con la certezza dell’osservazione dei dati statistici, delle mappe dell’inquinamento e dai tipi di sostanze ritrovate, che il 60% dei residenti svilupperà tumori od altre gravi patologie”.

Dunque per capire costa sta succedendo basta unire i puntini. O meglio, basta voler unire i puntini. L’Istituto superiore di sanità dice che in Campania sono particolarmente diffuse le abitudini a rischio (fumo, sedentarietà, obesità) ed è impossibile dire se i danni alla salute sono provocati da questo o dall’inquinamento. Sembra di essere a Taranto, non vi pare?

A Fukushima la radioattività del mare si è innalzata di oltre 100 volte

FukushimaL'incidente di Fukushima ha innalzato i livelli di stronzio radioattivo al largo della costa Est del Giappone di oltre cento volte.

Sono questi i risultati di uno studio condotto dalla Universitat Autonoma de Barcelona sulla diffusione dello stronzio radioattivo nelle acque costiere occidentali e orientali del Giappone durante i tre mesi seguenti l'incidente nucleare di Fukushima, nel marzo 2011.

I campioni analizzati hanno mostrato l'impatto del rilascio diretto di materiale radioattivo nel Pacifico: in particolare, la quantità di stronzio-90 scaricato in mare durante quei tre mesi è stata fra i 90 e i 900 Tbq (terabecquerel), che ha innalzato i livelli di oltre cento volte.

Le maggiori concentrazioni sono state trovate nella parte Nord della corrente Kuroshio, che agisce come barriera contro la diffusione del materiale radioattivo alle latitudini più basse.

500 miliardi per risolvere la questione Fukushima

Fukushima30-40 anni e un fiume di miliardi per risolvere la questione Fukushima, sempre se ci si riesce. Con buona pace di “Il nucleare è tanto conveniente".

Riporta Reuters che alcuni esperti hanno effettuato uno studio per tentare di stabilire gli step di chiusura della centrale nucleare di Fukushima, quella distrutta dallo tsunami del 2011 e di cui abbiamo tanto parlato.

È stato il peggior incidente nucleare dai tempi di Chernobyl, e riuscire a capire come chiudere la partita è un problema impellente per il governo giapponese.

Anzitutto si dovrà trovare un modo per sistemare le barre esauste -e non- che si trovano ancora nelle sette piscine: si comincerà nel 2021 e l'intera operazione durerà la bellezza di 30 o 40 anni.

Se si considera che il piccolo robot spedito nei meandri della centrale per esplorarla ha smesso di funzionare dopo pochi mesi, ed è tuttora disperso in combattimento e non si riesce a ritrovare, è comprensibile come agire all'interno di quel luogo pericolosissimo sia un'impresa titanica. Poi c'è la questione dei costi.

Il Giappone affronta un clean-up senza precedenti che, dicono gli esperti, potrebbe costare almeno 100 miliardi di dollari per il decommissionamento dei reattori, e altri 400 miliardi di dollari per risarcire le vittime e decontaminare l'area attorno all'impianto.

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