Elettronica di controllo

CryptoVirus cripta i nostri dati chiedendo soldi per decriptarli

CryptoVirus cripta i nostri dati chiedendo soldi per decriptarliSono i virus di nuova generazione. Evoluti e sofisticati. Codici che attivandosi sul nostro computer cifrano i file e li rendono inaccessibili.

Per la restituzione è necessario pagare un “riscatto” attraverso un pagamento in BitCoin, la moneta elettronica non tracciabile e difficile da munirsene in tempi rapidi, e più si tarda a pagare il riscatto e più aumenta la richiesta di denaro fino a pagare migliaia di euro. Non ci sono, al momento, soluzioni certe per recuperare le proprie informazioni colpite se non dietro un pagamento.

Seriamente preoccupante e decisamente da non sottovalutare. Ma procediamo con ordine.

Fino a qualche anno fà circolava, un Malware (attacco da software) che, attraverso una schermata, con tanto di logo della Polizia Postale o Guardia di Finanza, bloccava le funzionalità del PC e chiedeva un pagamento di un centinaio di euro, attraverso carta di credito, per sbloccare il computer. Infine, per intimorire l’utente, si asseriva falsamente che il pc conteneva materiale pedopornografico e se non avveniva il pagamento si procedeva con le indagini. Ovviamente non funziona cosi con le forze dell’ordine.

Non serviranno più password, pin e chiavi grazie ai nuovi chip dermali NFC

Chip dermaleViene spacciata per “tecnologia amica”, un’idea che rivoluzionerà il nostro modo di vivere, e pare che proprio di rivoluzione si tratterà, visto che questa invenzione produrrà effetti sconvolgenti soprattutto in termini di libertà personale.

Di cosa si tratta?

Del progetto più scellerato che sia mai stato pensato. Ormai la notizia è abbastanza diffusa e comunque il concetto è già vagamente noto a chi possiede, ad esempio, un cane come animale domestico o una carta di identità di ultima generazione contenente dati biometrici.

La creazione di un database globale ottenuto schedando l’intera popolazione mondiale, ovvero, il desiderio di controllare abitudini, spostamenti e di influenzare emotività e capacità di scelta degli individui, è l’obiettivo da sempre auspicato da chi ha fatto del potere la propria ossessione. Fin dal momento in cui è stato concepito il piano era ben chiaro, sia pure con la consapevolezza che si sarebbe realizzato lentamente e solo una volta giunti all’adeguato livello tecnologico. Le sperimentazioni si protraggono ormai da diversi anni e oggi i tempi sono finalmente maturi per compiere i passi decisivi.

Farmaci di nuova generazioni con microchip

Smart pillL'età del microchip medicinale è alle porte.

Novartis - tra le più grandi industrie farmaceutiche al mondo - ha annunciato di stare lavorando ad un progetto finalizzato all'incorporamento di microchip all'interno di farmaci di nuova generazione, per creare la tecnologia smart pill. Tale nanotecnologia è stata loro concessa su licenza dalla Proteus Biomedical di Redwood City, California.

Una volta attivato dallo acido dello stomaco, il chip inizia il suo lavoro di rilevamento e trasmissione dati ad un ricevitore indossato dal paziente. Lo stesso ricevitore è in grado altresì di inviare i dati via internet ad un medico

L'idea è quella di creare pillole intelligenti in grado di percepire ciò che accade dentro l'organismo e fornire tali informazioni al medico curante. Novartis ha previsto di iniziare ad applicare tale tecnologia nei suoi farmaci destinati a contenere il rischio di rigetto nei trapianti di organi, e poi espanderla ad altri prodotti. La stessa tecnologia in breve tempo sarà presumibilmente adottata da altre società per l'impiego in altri tipi di farmaci.

I MIGLIORI PROPOSITI...

A prima vista sembra tutto fantastico, ma i lettori di Natural News senza dubbio si staranno ponendo un sacco di domande.

Per cominciare, Novartis non sembra affatto intenzionata ad effettuare alcun test clinico circa i problemi di sicurezza derivanti dalla ingestione di un microchip.

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