Verita Censurate

George Soros non crede più nell'Europa e riduce quasi tutte le sue esposizioni legate all'euro

George SorosIl finanziere ha già ridotto drasticamente tutte le esposizioni legate all'euro. Le regole dell'Eurozona hanno fatto sprofondare “i paesi sud-europei (dunque anche l'Italia), contro la loro volontà, in una lunga depressione”.

Ormai sono settimane se non quasi mesi che i leader europei vogliono convincerci che il peggio è passato, che l'Europa ce la sta facendo, che la ripresa, sebbene lenta, è in corso. Questo, nonostante la carrellata di dati macroeconomici negativi che in Italia, giusto per fare un esempio, confermano soltanto le spinte recessive attive nell'economia. Altro che ripresa.

L'investiore miliardario George Soros non ci casca, anzi, lancia nuovi alert come ha fatto in passato. E conferma uno degli allarmi sicuramente più spaventosi: “l'euro potrebbere distruggere l'Unione europea”. Dando motivazioni di carattere politico.

I suoi timori sono tali che il finanziere ha già preso la decisione di ridurre drasticamente tutte le esposizioni legate all'euro presenti nel suo portafoglio: e questo dopo che qualche settimana fa, in occasione del World economic forum, era stato proprio lui a esprimere un cauto ottimismo sul futuro dell'Europa.

Ma ora ha fatto dietrofront, scrivendo nel suo Open Europe Blog che "esiste il pericolo reale che la soluzione (dell'Eurozona) propinata ai problemi finanziari creerà un profondo problema di natura politica".

Parigi avvolta da una coltre chimica. Le autorità: non preoccupatevi!

Clicca per ingrandireIl 22 gennaio scorso una densa e nausebonda coltre chimica ha oscurato la Francia dalla Normandia a Parigi, arrivando sino a coprire le coste della Gran Bretagna.

Una volta tanto i cittadini hanno mostrato preoccupazione, ma le autorità si sono affrettate a tranquillizzare, affermando che la nube non era tossica. La prima spiegazione ufficiale è stata la seguente:

Si tratta di una sostanza ”non tossica” per la quale non c’e’ nessun pericolo per la salute. L’odore di gas è legato ad una sostanza, il ‘mercaptano’, uscita dagli impianti chimici della società Lubrizol a Rein: un additivo usato per arricchire il metano, rendendolo riconoscibile all'olfatto".

Quancun'altro si è spinto anche oltre, dichiarando che “la sostanza sprigionatasi dalla Lubrizol è gas odorizzante mercaptano, pericoloso soltanto in forti concentrazioni, ma estremamente sgradevole, al punto da essere utilizzato nelle fialette per gli scherzi di Carnevale". NO COMMENT!

Facciamo un po' di chiarezza.

Il mercaptano o più correttamente mercaptobenzotiazolo, si presenta come polvere gialla insolubile in acqua, usata come accelerante nella vulcanizzazione della gomma e come reattivo in chimica analitica; i suoi sali sono usati come fungicidi. Il mercaptobenzotiazolo - C6H4SC(SH)N - contiene un anello eterociclico, con un atomo di zolfo (lo zolfo, casualmente, è il primo prodotto che ricade al suolo a seguito dei sorvoli a bassa quota dei velivoli impegnati nella modifica del clima) e uno di azoto.

Le fabbriche cinesi di iPad impiegano ancora tanti minorenni

FoxconnQuesta volta è Apple stessa che anticipa la stampa e racconta la situazione nelle fabbriche cinesi dove si producono e assemblano componenti e dispositivi come iPad e iPhone.

Il report riferito al 2012 rivela di 106 casi di lavoratori minorenni (spesso proprio bambini) sotto i 16 anni d’età impiegati illegalmente nelle catene di montaggio.

Di questi, ben 74 erano concentrati presso uno stabilimento che è stato poi immediatamente depennato dall’elenco dei fornitori. Il titolo del report è “Responsabilità dei fornitori” e racconta all’istante la posizione in cui si mette Apple: la responsabilità di questi scempi è delle aziende manifatturiere e Cupertino – in questo senso – si pone come vittima.

Tim Cook – l’AD – sta combattendo da tempo il fenomeno, ma al momento della scelta delle aziende manifatturiere si era ben consci della situazione dei lavoratori (non solo quelli minorenni).

Apple e Foxconn: condizioni lavorative estreme per produrre iPhone 5

Apple e Foxconn ancora al centro delle critiche: questa volta viene attaccata la Fair Labor Association ossia l’associazione che dovrebbe monitorare su e tutelare i diritti dei lavoratori.

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