Secondo l'FT l'immigrazione è economicamente dannosa

Secondo l'FT l'immigrazione è economicamente dannosaUna delle più grandi bufale sull’immigrazione è quella che “gli immigrati servono perché la popolazione invecchia, e ci pagheranno le pensioni”: è un evergreen dei fanatici e dei giornalisti che poco capiscono di economia.

Diciamo subito una cosa, prima di spiegare perché è una bufala: anche fosse vero, il beneficio economico da immigrazione, ci sono così tanti danni dal punto di vista culturale, sociale e della sicurezza che sarebbe comunque un male.

Negli ultimi giorni, i media ci hanno raccontato che l’Italia ha bisogno di immigrati, perché è il paese più vecchio d’Europa.

Fosse così semplice, il Congo sarebbe un paese ricchissimo. Purtroppo per i fanatici, conta la qualità, in mancanza della quale, la quantità diventa solo un peso, non un vantaggio.

È vero che avere tanti soldi è un bene, ma avere tanta merda in casa non è un bene.

Ieri, sul FT è uscito un sorprendente articolo, visto che si tratta della bibbia del liberismo globale, a firma di Martin Wolf. Ebreo. Rifugiato in GB dalla Germania durante il Nazismo: quindi è difficile accusarlo di essere un ‘neonazista’.

Affronta il tema dell’immigrazione, e ci spiega perché non è positiva per gli autoctoni.

Già 140 anni fa fù scoperta l'acqua su Marte

Giovanni SchiaparelliGiovanni Schiaparelli è stato un grande astronomo e storico della scienza italiano: nato a Savigliano, in Provincia di Cuneo, nel 1835, è morto a Milano a 75 anni nel 1910. Una vita al servizio della scienza e dell’Italia: è stato senatore, membro dell’Accademia dei Lincei, dell’Accademia delle Scienze di Torino e del Regio Istituto Lombardo.

La scoperta più importante di Schiaparelli è molto attuale: in tre pubblicazioni, “Il pianeta Marte” (1893), “La vita sul pianeta Marte” (1895) e “Il pianeta Marte” del 1909, teorizzò alcune scoperte sensazionali su Marte dopo averlo osservato per anni con un potente telescopio.

Durante la grande opposizione del 1877, Schiaparelli osservò sulla superficie di Marte una fitta rete di strutture lineari che chiamò “canali”. I canali di Marte divennero ben presto famosi e la sua scoperta fece discutere il mondo intero con una ridda di ipotesi, polemiche, speculazioni e folklore sulle possibilità che il pianeta rosso potesse ospitare forme di vita senzienti.

In uno dei suoi studi, Schiaparelli scriveva:

“Piuttosto che veri canali della forma a noi più familiare, dobbiamo immaginarci depressioni del suolo non molto profonde, estese in direzione rettilinea per migliaia di chilometri, sopra larghezza di 100, 200 chilometri od anche più. Io ho già fatto notare altra volta, che, mancando sopra Marte le piogge, questi canali probabilmente costituiscono il meccanismo principale, con cui l’acqua (e con essa la vita organica) può diffondersi sulla superficie asciutta del pianeta“.

Individuare la razza attraverso le impronte digitali

Individuare la razza attraverso le impronte digitaliPer anni, gli scienziati forensi hanno studiato le differenze nelle impronte digitali e hanno utilizzato queste informazioni per identificare modelli unici.

Ora, un nuovo studio è giunto ad una conclusione interessante: le impronte digitali permettono di identificare la razza di appartenenza di un individuo.

Tanto per dire come le ‘razze non esistono’.

In particolare, questo studio ha individuato differenze tra le impronte di europei e di africani.

I risultati mostrano che le minuzie di un’impronta digitale possono dirci la probabile appartenenza razziale ed etnica di una persona.

Il dito indice destro di 243 persone – divise equamente tra i sessi e tra africani ed europei – sono stati analizzati nello studio.

A Livello 1, i dettagli sono il tipo di pattern e il conto delle creste.

Ma i ricercatori si sono concentrati sulle differenze di livello 2, che includono biforcazioni, dove le linee-creste si dividono. Tali fattori hanno dimostrato una correlazione con l’identità razziale del gruppo.

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