Popolazione

Diossina di Taranto: nuovi dati da allarme sociale

Diossina a TarantoValori di diossina a Taranto mai registrati prima in Italia. Concentrazioni altissime rilevate tra l’agosto del 2013 e il febbraio del 2015, in piena amministrazione statale dello stabilimento Ilva.

È di ieri, 26 febbraio 2016, la richiesta da parte di Peacelink al Ministero dell’Ambiente di conoscere urgentemente i rapporti sulle deposizioni della diossina, analisi che l’Ilva avrebbe già effettuato e che non sono mai state rese pubbliche. Il problema era ed è di capire perché quei dati non sono mai stati divulgati. Da essi, dal loro valore dipende la salute della popolazione di Taranto.

La questione diossina a Taranto, infatti, è uno spettro antico e drammatico, che ha già messo in ginocchio la città e fatto partire il Processo Ilva ‘Ambiente Svenduto’. E la paura, costante, rimane.

In questi mesi, sono stati numerosi i filmati di animali al pascolo intorno allo stabilimento, dove il divieto di pascolo libero interessa un raggio di 20 chilometri dallo stesso stabilimento. Un raggio entro cui vivono migliaia persone.

Arpa Puglia, contattata da Peacelink, aveva già risposto il 10 febbraio scorso che essa stessa era ancora in attesa di ricevere i dati riguardanti i valori della diossina. Li attendeva dall’Ilva.

Dottor Franco Denti: in Ticino aumentano le patologie legate allo smog

Dottor Franco Denti: in Ticino aumentano le patologie legate allo smogCome testimonia l'emergenza di questi giorni, l'inquinamento atmosferico è un killer silenzioso e inesorabile le cui conseguenze sulla nostra salute sono ben note anche alle nostre latitudini.

Nel Sottoceneri, e in particolare nel Mendrisiotto, si registra un aumento delle infezioni respiratorie e delle allergie nei bambini.

E aumentano anche le affezioni croniche delle vie respiratorie e dell'apparato cardiovascolare nella popolazione adulta.

Secondo l'Agenzia Europea dell'ambiente,l'Italia detiene il triste primato di decessi per inquinamento atmosferico in Europa con 84mila morti. Seguono la Germania (73mila), la Francia e il Regno Unito (52mila). Sono cifre raccapriccianti!

L'attuale allarme inquinamento è purtroppo noto da tempo. Risale infatti al 1905, nel corso di un convegno a Londra di Salute Pubblica, la denuncia di Henry Antoine De Voeux che, per la prima volta, metteva in evidenza i rischi sanitari legati a quel singolare fenomeno climatico, che specie nei mesi freddi e umidi manteneva negli strati più bassi dell'atmosfera un miscuglio di fumo e di nebbia: lo smog, la fusione di due termini inglesi smoke (fumo) e fog (nebbia).

Nel mondo una persona su 10 soffre di una malattia mentale

CervelloComprendono malattie psichiatriche come ansia, depressione, disturbi bipolari e neurologiche come Alzheimer e demenza e nel mondo ne soffre quasi una persona su 10.

Sono i disturbi mentali, che in Europa colpiscono circa il 25% delle persone ogni anno. Un problema di proporzioni enormi con ricadute sociali altrettanto grandi: nei Paesi ad alto reddito i disturbi mentali rappresentano la principale causa di perdita in anni di vita per morte prematura e disabilità.

Secondo i dati Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) depressione, schizofrenia, disturbi bipolari riducono infatti la speranza di vita media di circa venti anni rispetto alla popolazione generale. Nel corso della vita, una persona su due avrà esperienza di un disturbo mentale e una conseguente riduzione delle opportunità di occupazione, di produttività e di salari.

Ingenti sono anche le ricadute economiche: i costi (diretti e indiretti) delle malattie mentali (statistiche Ocse) possono superare il 4% del Pil (Prodotto interno lordo).

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