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In arrivo l'Uber per i funerali. Si chiama UMER

UmerIn Russia sta per nascere il progetto Umer, l'Uber dei funerali. Umer in russo significa “è morto”.

Un nome non certo scelto a caso, un'assonanza con il famosissimo Uber che è un gioco di parole concepito alla perfezione, una vera strategia commerciale.

È incredibile come il mondo di Internet possa interagire praticamente con ogni tipo di commercio. Umer è un'applicazione per organizzare una cerimonia funebre senza tralasciare nulla.

Il funzionamento è molto semplice: basta digitare in Umer le generalità del defunto, la data del suo decesso, la sua religione di appartenenza e il suo indirizzo. Fatto ciò, i parenti del defunto dovranno solo scegliere il cimitero dove tumulare la salma e l'agenzia che dovrà farlo. I parenti del defunto avranno anche la possibilità di essere assistiti, tramite l'applicazione, da un operatore che avrà il compito di completare l'organizzazione del funerale e di sbrigare ogni pratica burocratica prevista per l'evento funebre.

Secondo i promotori con Umer il fruitore avrà la possibilità di controllare, in maniera molto precisa, tutte le spese. Questa applicazione permetterà un notevole risparmio.

Globalizzazione: tutti connessi e controllati nelle Global Network Cities

Global Network Cities“Invieremo un messaggio, un messaggio da tutte le voci del mondo, su chi siamo veramente e su come vogliamo essere, come un’alleanza di Nazioni e una comunità globale.” (Loretta Lynch)

L’alba delle smart-cities, un network di megalopoli tutte connesse e integrate per garantire l’ordine e la sicurezza è alle porte.

L’umanità sta per entrare nel periodo più buio della sua storia, ma in pochi vedranno cosa si cela dietro questo inganno. Una coesione di intenti su larga scala, basati sulle più avanzate tecnologie di realtà aumentata, reti neurali e altri “prodigi” della scienza occulta.

Ora tu, Daniele, conserva segreto questo messaggio, non svelare il contenuto di questo libro prima del tempo della fine. Allora molti lo consulteranno e la loro conoscenza crescerà. (Daniele 12:4)

Gli eventi di cronaca nera a livello mondiale, saranno il propulsore per completare questo progetto, che sarà successivo al disordine, alla legge marziale e a guerre civili più o meno controllate.

Analfabetismo dilagante in Italia. Non è un problema solo italiano

AnalfabetismoNon è affatto un titolo sparato, per impressionare; anzi, è un titolo riduttivo rispetto alla realtà, che avvicina la cifra autentica all'80 per cento. E questo vuol dire che tra la gente che abbiamo attorno a noi, al caffè, negli uffici, nella metropolitana, nel bar, nel negozio sotto casa, più di 3 di loro su 4 sono analfabeti: sembrano “normali” anch'essi, discutono con noi, fanno il loro lavoro, parlano di politica e di sport, sbrigano le loro faccende senza apparenti difficoltà, non li distinguiamo con alcuna evidenza da quell’unico di loro che non è analfabeta, e però sono “diversi”.

Quel è questa loro diversità?

Che sono incapaci di ricostruire ciò che hanno appena ascoltato, o letto, o guardato in tv e sul computer. Sono incapaci!

La (relativa) complessità della realtà gli sfugge, colgono soltanto barlumi, segni netti ma semplici, lampi di parole e di significati privi tuttavia di organizzazione logica, razionale, riflessiva. Non sono certamente analfabeti “strumentali”, bene o male sanno leggere anch’essi e – più o meno – sanno tuttora far di conto (comunque c'è un 5 per cento della popolazione italiana che ancora oggi è analfabeta strutturale, “incapace di decifrare qualsivoglia lettera o cifra”); ma essi sono analfabeti “funzionali”, si trovano cioè in un'area che sta al di sotto del livello minimo di comprensione nella lettura o nell'ascolto di un testo di media difficoltà. Hanno perduto la funzione del comprendere, e spesso – quasi sempre - non se ne rendono nemmeno conto.

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