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Più di un miliardo di lavoratori verranno sostituiti dai robot

Più di un miliardo di lavoratori sostituiti dai robotUn miliardo e 100 milioni di posti di lavoro, a livello globale, potrebbero essere sostituiti dai robot nel corso di poco più di una generazione.

Secondo il Rapporto del Mc Kinsey Global Institute il 49% delle attività lavorative potrà essere automatizzato già a partire dalle tecnologie esistenti. Sarebbe solo questione di tempo, anzi di un tempo relativamente breve. Il che significa che un miliardo e 100 milioni di posti di lavoro, a livello globale, potrebbero essere sostituiti dai robot nel corso di poco più di una generazione.

È una previsione terrificante, tenendo conto che, nel frattempo, le tecnologie esistenti saranno in via di rinnovamento a velocità crescente. Cioè i posti di lavoro riservati agli umani diminuiranno di anno in anno in termini variamente geometrici. Per l'Occidente e per l'Oriente. Molto più drammaticamente per l'Oriente di quanto non sarà per l'Occidente.

Lo stesso rapporto citato — che già sta facendo parlare di sé in tutto il mondo — aggiunge, per soprammercato, tra le molte altre sconvolgenti proiezioni, che circa il 60% di tutti i posti di lavoro inventati dall'uomo contemporaneo possono essere automatizzati per circa il 30% delle loro funzioni, mentre è già ora possibile calcolare la completa automatizzazione futura del 5% delle rimanenti.

L'impatto sociale dell'apocalisse robotica

RoboticaRobotica e intelligenza artificiale continueranno a progredire – ma senza un vero cambiamento politico, come una tassa, quello che succederà potrà oscillare tra “male e male apocalittico”

I robot devono pagare le tasse?

Può sembrare strano, ma parecchia gente importante recentemente si è fatta questa domanda, per timore, forse, che l’impatto di una crescente automazione, possa richiedere che si introduca una “robot-tax” a tempi brevi.

All’inizio di questo mese, il Parlamento europeo ha preso in considerazione una proposta di Benoît Hamon, del partito socialista francese, candidato presidenziale – spesso assimilato nel suo paese a Bernie Sanders – che ha inserito una robot-tax nel suo programma. Anche Bill Gates recentemente ha appoggiato l’idea.

Le proposte variano, ma condividono una premessa comune. Dato che macchine e algoritmi diventano sempre più intelligenti, presto sostituiranno una fetta sempre più ampia della forza lavoro. Una tassa sui robot potrebbe far aumentare le entrate per riqualificare i lavoratori licenziati, o per fornire loro un reddito di base.

Attenzione ai furti di identità. Cosa fare per evitarli?

CybercrimeIl furto dell’identità o l’uso improprio di un’identità personale è un crimine che potrebbe causare serie conseguenze sia di carattere emotivo che finanziario.

Risulta prioritario tutelare nel migliore dei modi le proprie informazioni personali ed agire immediatamente nel caso si diventi vittima di un furto d’identità per minimizzare il più possibile i danni.

Il furto d’identità è solo un problema per persone che forniscono informazioni on-line?

Potrebbe succedere di essere vittima del furto della propria identità senza aver mai usato un dispositivo collegato a internet. Dei malintenzionati potrebbero essere in grado di ottenere informazioni (numeri di carte di credito, numeri telefonici, account ed indirizzi), per esempio, rubando il nostro portafoglio, ascoltando una nostra conversazione telefonica, curiosando nella nostra immondizia (pratica conosciuta come “dumpster diving”) o intercettando una ricevuta al ristorante. Un malintenzionato una volta in possesso di una certa quantità di informazioni, potrebbe impersonare la vittima per acquistare articoli on-line o per eseguire richieste di prestiti.

Internet è una vera fonte di informazioni personali. Molte società o istituzioni conservano informazioni circa i loro clienti in database installati in sistemi connessi ad internet non adeguatamente protetti.

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