Geoingegneria

Mongolia devastata dalla geoingegneria

GeoingegneriaDopo la California, oggi, tocca alla Mongolia.

Nella foto di pochi giorni fa, notare la ormai triste nuvoletta in fase di dissolvimento da operazioni belliche di aerosol.

Circa l’80% delle coltivazioni della Mongolia sono state distrutte a causa della siccità estrema che ha colpito il paese, secondo il membro del consiglio della M.P.U, B. Erdenebat.

Nonostante la situazione ha raggiunto un livello critico, direi disperato io, il Ministero dell’Agricoltura e dell’Industria non ha mosso un dito e cosa ancor più grave, sta nascondendo la tragedia (voluta) all’intera nazione.

Secondo Erdenebat, i soli campi che restano produttivi sono nelle regioni del fiume Khalkh, nelle province di Bulgan e Selenge.

Senza contare i costi di acquisto di attrezzature, i danni ammontano a 150 miliardi di MNT finora. Alcuni agricoltori stanno preparando il terreno per il prossimo anno, in quanto è ormai evidente che nessun rendimento ci sarà per questo. Agricoltori e membri del Sindacato sono stati in Ministero ad esporre le relative condizioni di siccità, hanno chiesto di destinare un budget per l’inseminazione delle nuvole per favorire la pioggia, hanno ricordato loro che l’intera Nazione dipende dai raccolti, e il Ministero che fa? NULLA ! (per forza, essendo coinvolti).

Altro che radar anti-nubifragi... ADRIARadNet: arma climatica di ultima generazione

ADRIARadNetDa giorni si è parlato del progetto europeo ADRIARadNet che prevede l’installazione di nuovi sistemi radar in Abruzzo, Marche, Croazia e Albania. Notizia lanciata dall’ANSA a seguito della conferenza di L’Aquila del 24 Luglio 2015.

Sul territorio italiano ci sono già installate diverse postazioni radar di monitoraggio meteorologico. Ciò che mi ha colpito particolarmente sono le seguenti affermazioni:

“Lo scopo di ADRIARadNet è quello di integrare e potenziare le reti di MONITORAGGIO già esistenti con l’aggiunta di particolari miniradar meteorologici in grado di monitorare efficacemente la precipitazione in atto”.

“Questi sistemi innovativi sono delle vere e proprie sentinelle CONTRO i temporali e le alluvioni a disposizione delle comunità centro-adriatiche e delle istituzioni di prevenzione e protezione civile”.

Come fa del semplice MONITORAGGIO a combattere eventuali eventi atmosferici estremi? Cosa vuole dire che questi sistemi innovativi sono delle vere e proprie sentinelle CONTRO i temporali e le alluvioni? Come fanno ad essere CONTRO? Come vengono combattuti questi eventi? Che utilità avrebbero questi radar su questi fenomeni se trattasi solo di monitoraggio? Utilizzano altri strumenti per far regredire questi eventi o farli evaporare? Sono tutte delle gran BALLE! Questi sono semplicemente altre armi climatiche.

Ondata di caldo: la storiella dell'anticiclone africano

Global warmingLe caratteristiche artificiali del cosiddetto "global warming" e dei vari sconvolgimenti climatici>

Mentre i geoingegneri manipolano il clima, i media di regime manipolano i dati sul meteo, ad esempio quelli sui valori di umidità relativa e pressione atmosferica: i vari organi ufficiali continuano a ripetere che l’attuale ondata di caldo, abbattutasi su gran parte dell’Europa, è dovuta all'anticiclone africano cui sarebbe connessa un’umidità molto elevata.

Non è vero: i valori igrometrici sono bassi in misura anomala anche nelle località di mare a tal punto che non si formano quasi mai delle nuvole; al massimo in un cielo grigio-violaceo al mattino aleggia qualche brandello di cumulo polveroso che è poi dissolto nell’arco delle ore successive. Se i parametri di umidità fossero alti, si dovrebbero generare i nembi e si dovrebbero scatenare i temporali di calore anche sulle città, fenomeni che sono oggi solo un pallido ricordo del passato.

In un firmamento così opaco non è agevole discernere gli aerei chimici (a bassa quota) con le loro scie persistenti ed effimere o assenti, ma le operazioni di avvelenamento globale continuano senza requie, notte e giorno, pure quando il cielo sembra “sereno”. Non solo: i riscaldatori ionosferici e probabilmente i satelliti in orbita geostazionaria seguitano ad irradiare campi elettromagnetici che aumentano le temperature in modo drastico e mirato.

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