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Stop alla geoingegneria! Basta massacrare la Madre Terra!
“… Ecco quindi il dilemma fondamentale della nostra epoca: “Noi siamo inferiori a noi stessi”. Siamo incapaci di farci un’immagine di ciò che noi stessi siamo stati capaci di fare. In questo senso siamo “utopisti a rovescio”: mentre gli utopisti non sanno produrre ciò che concepiscono, noi non sappiamo immaginare ciò che abbiamo prodotto.”
Guenther Anders, filosofo austriaco
“La Terra Futura che vogliamo”, ovvero il concetto che caratterizza Terra Futura a Firenze – la “mostra-convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità” – era anche il titolo di uno dei suoi convegni, curato da COSPE e da Terra Futura, che ospitava PAT MOONEY, vincitore del nobel alternativo e coordinatore dell’ECT GROUP.
La tappa a Firenze di Mooney era stata preceduta dalla sua partecipazione all’IMPLICC Final Symposium dell’Atmospheric Science a Mainz, in Germania, dove alcuni esponenti della geo-ingegneria si erano incontrati per discutere eventuali misure da adottare per far fronte ai problemi da loro diagnosticati. La tappa successiva vedeva Mooney impegnato al summit di Rio + 20, che però, come anticipa in questa intervista, non avrebbe portato a decisioni risolutive, “a meno che non si voglia credere alle favole”. Secondo lui, però, era fondamentale la presenza, più forte e consapevole, della società civile.