Verita Censurate

Neil Armstrong sapeva molte cose sugli ufo

Steven GreerFoto: il dottor Steven Greer fondatore del Progetto Desclosure ("Svelamento") Neil Armstrong, il primo uomo che camminò sulla Luna, ci ha lasciato il week end scorso, all'età di 82 anni...

In molti hanno chiesto se Armstrong avesse portato con sé i segreti di ciò che realmente accadde durante il famoso allunaggio del 1969. Beh, si e no.

Negli anni, mi è stato dato di conoscere un certo numero di astronauti e i loro membri famigliari stretti, nonché amici. Come ricorderete, mio zio fu l'ingegnere capo del progetto per Grumman (ora Northrop Grumman) che costruì il modulo lunare, che atterrò sulla luna nel luglio 1969.

La verità dell'evento storico non è mai stata raccontata. Si andammo sulla luna, ma furono tenuti segreti gli eventi relativi e ufficialmente restano segreti ancora oggi.

Dal tempo in cui “allunammo”, l'Orbiter lunare ha mappato la luna e scattato immagini di antiche e più recenti strutture sulla luna. Questo è stato confermato da più di uno dei testimoni del DisclosureProject.org. Quindi quando atterrammo, i militari e la comunità dei servizi segreti, ed un piccolo settore degli operativi della NASA, sapevano che là avremmo incontrato qualcosa di veramente insolito.

Per prepararsi a questa possibilità, venne ritardato il modulo lunare via un uplink NSA (National Security Agency) ed altri; fu preparato un filmato nel caso un evento veramente insolito fosse accaduto.

Stop alla geoingegneria! Basta massacrare la Madre Terra!

Pat Mooney“… Ecco quindi il dilemma fondamentale della nostra epoca: “Noi siamo inferiori a noi stessi”. Siamo incapaci di farci un’immagine di ciò che noi stessi siamo stati capaci di fare. In questo senso siamo “utopisti a rovescio”: mentre gli utopisti non sanno produrre ciò che concepiscono, noi non sappiamo immaginare ciò che abbiamo prodotto.”

Guenther Anders, filosofo austriaco

“La Terra Futura che vogliamo”, ovvero il concetto che caratterizza Terra Futura a Firenze – la “mostra-convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità” – era anche il titolo di uno dei suoi convegni, curato da COSPE e da Terra Futura, che ospitava PAT MOONEY, vincitore del nobel alternativo e coordinatore dell’ECT GROUP.

La tappa a Firenze di Mooney era stata preceduta dalla sua partecipazione all’IMPLICC Final Symposium dell’Atmospheric Science a Mainz, in Germania, dove alcuni esponenti della geo-ingegneria si erano incontrati per discutere eventuali misure da adottare per far fronte ai problemi da loro diagnosticati. La tappa successiva vedeva Mooney impegnato al summit di Rio + 20, che però, come anticipa in questa intervista, non avrebbe portato a decisioni risolutive, “a meno che non si voglia credere alle favole”. Secondo lui, però, era fondamentale la presenza, più forte e consapevole, della società civile.

Ex-agente KGB rivela le tecniche di controllo mentale

Sede moscovita del KGBUn ex ufficiale del KGB ha divulgato segreti particolari di tecniche di controllo mentale che i servizi segreti nelle nazioni sviluppate hanno usato durante e dopo la Guerra Fredda, un quotidiano di governo russo ha detto: Il Generale Boris Ratnikov, che ha prestato servizio nel dipartimento del KGB a Mosca, ha riferito che i governi hanno fatto sempre ricorso a vari metodi per manipolare i pensieri degli individui fin dai tempi antichi, e che non c’è da stupirsi che i servizi segreti attuali hanno adottato questa pratica quando la stessa ha acquisito un fondamento scientifico nel 20°
secolo.

“È difficile immaginare la guerra che scoppiò in questo settore nella prima metà del secolo scorso. Sembrerebbe quasi un'esagerazione dire che a
volte le battaglie reali sono state condotte in questo modo”.

Verso la metà degli anni ‘80, circa 50 istituti di ricerca in Unione Sovietica, hanno studiato tecniche di controllo mentale a distanza, la ricerca è stata sostenuta da finanziamenti statali, ma tutti i loro sforzi sono stati interrotti con la fine dell'impero sovietico nei primi anni ‘90.

Ratnikov, successivamente vice capo e poi consulente senior presso la Guardia Federal Service dal 1991 al 1997, aveva il compito di salvaguardare alti funzionari nella Russia post-sovietica, da qualsiasi influenza esterna sul loro subconscio.

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