In Libia aste di schiavi. Video shock

In Libia aste di schiaviQuanto vale la vita di un uomo?

In Libia, se si tratta di un centrafricano «forte, adatto al lavoro nei campi» meno di 800 euro. Con una base d’asta di 500. Una cifra inferiore a quella spesa per arrivare fin lì, affidando il proprio destino ai trafficanti.

È un agghiacciante reportage della Cnn che svela i contorni più crudi della tratta di esseri umani in Libia, dove i migranti vengono venduti all’asta come schiavi. Braccia da sfruttare al di là del Mediterraneo, non essendo più possibile buttare quei corpi su un gommone da mandare in direzione dell’Europa, dell’Italia, alla deriva.

Il documento giornalistico arriva nel giorno della grande accusa lanciata dall’Onu per il piano che ha chiuso la rotta del Mediterraneo Centrale insieme con gli occhi di Italia e Unione Europea. Un patto “disumano” con le autorità libiche - secondo l’Alto Commissario per i diritti umani dell’Onu, Zeid Raad Al Hussein - che ha risolto solo l’ultima parte del problema immigrazione, quello visibile «al di qua». Sono diminuiti gli sbarchi e le vittime in mare. Ma al di là del Mediterraneo continua a succedere quello che succedeva prima. Anzi, con il blocco delle partenze, forse pure peggio.

«Migliaia di detenuti denutriti e traumatizzati».

Considerazioni sulle onde wi-fi

Le onde wi-fiL’Istituto Superiore delle Sanità tranquillizza. Leggiamo sulla pagina Salute e campi elettromagnetici:

Non ci sono evidenze scientifiche di danni alla salute dei campi elettromagnetici a radiofrequenza generati dai sistemi WiFi (v. Promemoria dell’OMS Stazioni radio base e tecnologie senza fili (wireless) nella sezione “Documenti”). Inoltre, i livelli di esposizione sono molto inferiori ai limiti di esposizione raccomandati a livello internazionale e a quelli in vigore in Italia. Questo è vero anche nel caso di antenne che servano diversi appartamenti o ambienti. Si deve anche osservare che le pareti attenuano notevolmente il segnale… Articolo originale

«Il wi-fi potrebbe essere pericoloso?»

L’allarme di Francesco Monico: «È una tecnologia giovane, dunque mancano dati certi. Ma perché dovremmo rischiare?».Intanto due genitori, in Nuova Zelanda, hanno ottenuto la rimozione delle reti wireless dalla scuola dei figli

«Le onde wi-fi? Potrebbero in linea teorica provocare danni equiparabili a quelli dell’amianto». Non usa mezze misure, Francesco Monico, per manifestare tutte le sue perplessità sulle radiazioni da onde elettromagnetiche.

Come scoprire gli alimenti a cui si è intolleranti

Ci sono alcuni cibi che quando li mangiamo ci fanno stare male, ma non tanto da poterli identificare chiaramente.

Stanchezza, gonfiore, pesantezza sono i sintomi più leggeri, ma nel tempo possono sfociare manifestazioni più gravi come capogiri, nausea, mancanza di lucidità, dermatiti, sovrappeso, tachicardia e danneggiamento e affaticamento di tutto il sistema digerente con conseguenze vaste su tutto l’organismo.

Esistono moltissimi metodi, più o meno riconosciuti dalla medicina ufficiale, per scoprire i cibi a cui siamo intolleranti. Quello che spiego di seguito, ispirandomi al Dottor Mozzi, è un metodo che ti permette ascoltando il tuo corpo di comprendere cosa gli fa male.

IL METODO PER INDAGARE EVENTUALI INTOLLERANZE È SEMPLICE E SI RIDUCE A POCHE NORME

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