Inquinamento

La National Health Federation sostiene che le scie chimiche sono dannose

Stop scie chimicheChi di "noi" internauti non ha mai sentito parlare del fenomeno delle "scie chimiche"?

Pochi o nessuno, al di là che ognuno di noi lettori ci si creda o meno le voci che corrono nel web fra sostenitori della loro esistenza e non sono davvero moltissime e spesso e volentieri si può correre il rischio di perdersi nei meandri della rete cercando di sbrogliare la matassa fra voci, dicerie e fatti riscontrabili.

Il 18 Aprile 2012 però accade un fatto di fondamentale importanza, è uscito un articolo ufficiale ed è la prima volta che, attraverso il Dottore e Professore Russel L.Blaylock, un ente ufficiale si pronuncia sulle attività chimiche e sulla Geoingegneria.

Lui appartiene alla National Health Federation ed è uno stimato ricercatore e biologo nel campo delle neuroscienze. Nel suo articolo Blaylock scrive cito testualmente: "Io prego che i piloti che stanno spargendo queste sostanze pericolose comprendano appieno che stanno distruggendo la vita e la salute anche delle loro famiglie. Questo vale anche per i nostri funzionari e politici.

Una volta in cui piante, suolo e le falde saranno fortemente contaminati, non ci sarà alcun modo per invertire il danno che è stato causato. Provvedimenti devono essere presi ora per evitare un imminente disastro alla salute, di enormi proporzioni, che potrà accadere, se queste attività non saranno fermate immediatamente.

Nei mari italiani scarseggiano gli stock ittici

PesceAvete preparato un piatto di triglie? Oppure stare per uscire e comprare una fetta di pesce spada. Potrebbe essere l’ultimo sapore italiano per molto tempo perché ufficialmente oggi si è pescato l’ultimo pesce italiano, il nostro “pezzo” di Mediterraneo non può più sopportare la pesca così com’è ora, la riproduzione è a rischio.

Di fatto non è che dobbiamo aspettarci mari deserti da sogliole e aragoste, ma quegli animali non ce la fanno più a sopportare la nostra predazione eccessiva e senza controllo. Lo dicono i numeri del rapporto, pubblicato oggi (21 aprile) dal New economics foundation e OCEAN2012 dove si legge che “l’Italia sta consumando più pesce di quello che i mari europei sono in grado di fornire, rendendoci dipendenti dal pesce proveniente pescato da altri”.

Il Rapporto “Fish Dependence: The increasing reliance of the EU on fish from elsewhere” mette in rilievo il livello con cui l’Italia sta da un lato importando pesce e dall’altro esportando la pesca eccessiva. “Gli stock ittici (i tipi di pesce che vengono pescati; ndr) – spiegano gli esperti di Nef - sono infatti risorse rinnovabili che già secondo quanto afferma la Commissione Europea, stiamo prelevando dalle nostre acque molto più velocemente di quanto esse riescano a rinnovarsi perciò stiamo di fatto andando a cercare il pesce di qualcun altro”. Fino ad oggi, il Fish Dependence Day dell’Ue è arrivato ogni anno con sempre più anticipo, dimostrando un livello sempre crescente di dipendenza dall’estero. Quest’anno il giorno esatto a partire dal quale l’Italia diventa dipendente dal pesce d’importazione è il 21 aprile.

Golfo del Messico: è da 2 anni che il petrolio continua ad uscire

Mare Golfo del MessicoWashingtonsBlog

L’Ecosistema del Golfo è stato decimato

La fuoriuscita di petrolio della BP è iniziata il 20 aprile 2010.

Abbiamo già avvertito che la fuoriuscita di petrolio della BP avrebbe danneggiato gravemente l’ecosistema del Golfo.

Da allora, ci sono stati numerosi segni che potrebbe manifestarsi lo scenario peggiore:

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