Criticare gli altri significa criticare ciò che non si ama di noi stessi

sentimenti negativi, criticareOgni persona è una costellazione di virtù meravigliose, di virtù meno evidenti e di numerosi difetti; nessuno può sfuggire a questa verità.

Tutti noi abbiamo dentro un genio e un santo, ma anche un tiranno e uno sciocco. Nessuno attraversa questo mondo senza commettere errori o senza fare qualcosa di cui vergognarsi.

Tuttavia, ci sono persone che si comportano come se ciò non fosse vero. Non si sa perché, ma ci sono individui che si trasformano in giudici implacabili nei confronti degli altri e non si capisce in base a cosa si siano arrogati questo diritto. Costoro sono capaci di creare un elenco dettagliato dei difetti altrui. Arrivano persino a stabilire quali azioni dovreste intraprendere per correggere i vostri errori, oppure a segnalare il cammino che dovreste compiere per rimediare ai vostri difetti. Non solo: mostrano anche intolleranza verso le vostre mancanze o i vostri sbagli.

“Tutta la nostra critica, è l’arte di rimproverare agli altri di non avere le qualità che noi crediamo di avere” (Jules Renard)

Quando le critiche sono costanti e spietate, la cosa più probabile è che non si tratti di una valutazione sana dei vostri errori, bensì di un meccanismo di difesa detto “proiezione”. In altre parole, le persone che vi criticano in questo modo, vi vedono come uno specchio: criticano di voi ciò che non amano di se stesse.

Ciò che criticano di voi

Così come siamo tutti parzialmente ammirevoli, siamo anche tutti parzialmente criticabili. Se cercherete difetti in San Francesco d’Assisi, di sicuro li troverete. Se indagherete se Albert Einstein abbia mai detto delle sciocchezze, di certo verificherete che lo ha fatto anche lui.

Gli archeologi scoprono il pane che precede l'agricoltura di 4.000 anni

Sito archeologico Shubayqa 1In un sito archeologico nel nord-est della Giordania, i ricercatori hanno scoperto i resti carbonizzati di una piadina cotta dai cacciatori-raccoglitori 14.400 anni fa. È la più antica testimonianza diretta del pane trovato fino ad oggi, precedente l'avvento dell'agricoltura di almeno 4000 anni. I risultati suggeriscono che la produzione di pane a base di cereali selvatici potrebbe aver incoraggiato i cacciatori-raccoglitori a coltivare cereali, contribuendo così alla rivoluzione agricola nel periodo neolitico.

Un team di ricercatori delle Università di: Copenaghen, University College London e University of Cambridge hanno analizzato i resti di cibo carbonizzato prelevati da un sito di cacciatori-raccoglitori natufiani(1) di 14.400 anni - un sito noto come Shubayqa 1 situato nel Deserto Nero nel nord-est della Giordania. I risultati, pubblicati recentemente dalla rivista Atti della National Academy of Sciences, forniscono le prime prove empiriche per la produzione di pane:

"La presenza di centinaia di alimenti carbonizzati scoperti nei camini di Shubayqa 1 è una scoperta eccezionale, e ci ha dato la possibilità di caratterizzare le pratiche alimentari di 14.000 anni fa. I 24 resti analizzati in questo studio mostrano che gli antenati selvatici di cereali domestici quali orzo, monococco e avena erano stati macinati, setacciati e impastati prima della cottura. I resti sono molto simili a focacce non lievitate identificate in diversi siti neolitici e romani in Europa e in Turchia. Così ora sappiamo che i prodotti simili al pane sono stati prodotti molto prima dello sviluppo dell'agricoltura.

Il nuovo aeroporto di Pechino sarà dotato della tecnologia di riconoscimento facciale

tecnologia facciale, beijing airportNel nuovo aeroporto di Pechino, progettato dalla defunta architetta Zaha Hadid,(1) verrà installata l'ultima tecnologia di riconoscimento facciale per la sicurezza del sito, secondo quanto riportato di recente dal quotidiano ufficiale South China Morning Post.(2)

Con questa nuova tecnologia il nuovo aeroporto di Pechino, da 12 miliardi di dollari, progettato per gestire fino a 100 milioni di passeggeri all'anno a pieno regime, migliorerà la gestione dei flussi e soprattutto dei controlli di tutte le persone.

Il nuovo aeroporto si trova a circa 50 chilometri a sud del centro di Pechino e contribuirà a ridurre la congestione nell'attuale aeroporto situato nel nord-est della capitale. Servirà anche Xiongan, la città satellite nella vicina provincia di Hebei, creata per ridurre il sovraffollamento a Pechino. Si prevede che la verifica dell'identità nel nuovo aeroporto sarà gestita da telecamere che trasmetteranno l'aspetto dell'utente a un database ID nazionale. Attraverso la visione artificiale, le autorità aeroportuali potranno anche abbinare gli utenti ai loro effetti personali, in modo che il possessore di un eventuale bagaglio incustodito o abbandonato sarà facilmente rintracciato, valutato e controllato.

In un'intervista con China Newsweek dello scorso marzo, Guo Yanchi, l'ingegnere capo che supervisiona i lavori di costruzione, ha dichiarato alla rivista che il nuovo aeroporto di Pechino è stato progettato per il futuro, sulla base di concetti digitalizzati e intelligenti. L'aeroporto utilizzerà tecnologie come Internet of Things (IoT), cloud computing e storage, singoli dispositivi intelligenti e la realtà virtuale.

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