Come riconoscere i prodotti fatti con parti di animali

MuccaBUSTE DI PLASTICA COSMETICI AMMORBIDENTI DENTIFRICI

Questi ed altri prodotti che usiamo quotidianamente sono, spesso e volentieri, realizzati con sostanze e materiali di origine animale.

Vediamo quindi come riconoscerli per evitarli.

Il modo migliore per salvare gli animali non consiste soltanto nel manifestare in loro favore o nel mangiare esclusivamente vegetali ma bisogna anche stare attenti ai prodotti che si usanoChi più chi meno, tutti ci dichiariamo amici degli animali. Se così è veramente, non basta però diventare vegetariani.

Il modo migliore per salvare gli animali non consiste soltanto nel manifestare in loro favore o nel mangiare esclusivamente vegetali ma bisogna anche stare attenti ai prodotti che si usano. Di solito pensiamo che solo i cosmetici e poco altro provengano da animali o da test compiuti su di essi, ma esistono alcuni oggetti di uso comune, con cui tutti abbiamo a che fare ogni giorno, che provengono da parti di animale, a volte per tutte le marche, altre soltanto per scelta di alcune aziende.

L’Ontario Animal Farm Council afferma che, in media, viene utilizzato il 98% di un animale. Di quel 98%, circa il 55% viene utilizzato per i prodotti alimentari ed il restante 45% per i prodotti non commestibili.

ANDIAMO A VEDERE QUALI SONO

Il metodo per creare l'opinione pubblica

MediaDa un lato, una situazione economica e sociale inedita. Dall’altro, un dibattito pubblico mutilato, ridotto all’alternativa tra austerità di destra e rigore di sinistra. Come si definisce lo spazio dei discorsi ufficiali, per quale prodigio l’opinione di una minoranza si trasforma in «opinione pubblica»? È ciò che spiega il sociologo Pierre Bourdieu in questo corso sullo Stato tenuto nel 1990 al Collège de France e pubblicato questo mese. (Le Monde Diplomatique)

Un «uomo ufficiale» è un ventriloquo che parla in nome dello Stato: assume un portamento ufficiale – bisognerebbe descrivere la messinscena del personaggio ufficiale –, parla a favore e al posto del gruppo al quale si rivolge, parla per e al posto di tutti, parla in quanto rappresentante dell’universale.

E a questo punto si arriva alla moderna nozione di opinione pubblica. Cos’è questa opinione pubblica invocata dai creatori di diritto delle società moderne, delle società nelle quali il diritto esiste? È tacitamente l’opinione di tutti, della maggioranza o di coloro che contano, di quelli che sono degni di avere un’opinione.

Penso che la definizione esplicita in una società che si pretende democratica, e cioè che l’opinione ufficiale è l’opinione di tutti, nasconda una definizione latente, e cioè che l’opinione pubblica è l’opinione di quelli che sono degni di avere un’opinione. C’è una sorta di definizione censuaria dell’opinione pubblica come opinione illuminata, opinione degna di questo nome. La logica delle commissioni ufficiali è quella di creare un gruppo in grado di dare tutti i segnali esterni, socialmente riconosciuti e riconoscibili, della sua capacità di esprimere l’opinione degna di essere espressa, e nelle forme convenienti.

In Ecuador 400 indigeni della tribù Kitchwa sono pronti a fare la guerra al petrolio

Membro della tribu kitchwaSono pronti a combattere con le cerbottane contra le armi da fuoco. I 400 indigeni della tribù Kitchwa vivono bel cuore del Parco Nazionale delle Yasuni, in Ecuador, che la Chevron Oil si prepara a invadere. La compagnia mira a mettere le mani sui 70 mila ettari di foresta pluviale, dove sono state identificate risreve petrolifere per un valore di 7,2 milioni di dollari. "Combatteremo fino alla morte. Ognuno di noi difenderà il proprio territorio" sostengono gli indigeni".

La comunità ha deciso di rifiutare un'offerta della compagnia petrolifera perché preoccupata per gli effetti a lungo termine dell'attività estrattiva sull'ambiente. Di recente, inoltre, si è saputo che il capovillaggio, senza alcuna autorizzazione, avrebbe firmato per conto suo un contratto che dava il via libera alle prospezioni.

Il documento lascia cadere tutte le precedenti offerte di costruire una nuova scuola e garantire agli abitanti del villaggio l'assistenza sanitaria e prevede un indennizzo di appena 40 dollari per ettaro. Ma più dell'80 per cento degli indigeni è contrario alle ricerche petrolifere e pronto a battersi con le armi per salvare paesaggi che ricordano il pianeta "Pandora" di "Avatar".

"Se ci sarà uno scontro fisico - ammette lo sciamano Patricio Jipa- finirà certamente in tragedia, Noi possiamo solo morire per difendere la foresta. Preferiremmo la resistenza passiva, ma in questo caso non è più possibile. Non saremo noi a iniziare, ma tenteremo di fermarli e poi accadrà quel che deve accadere".

Pagine