Inquinamento

Riflessioni sull'anidride carbonica

CO2 Uno dei tanti dati negativi rilevati negli ultimi anni e di cui dovremmo seriamente preoccuparci è che il livello medio di Anidride Carbonica (CO2) presente nell'aria si trovi al livello più basso mai registrato sul nostro pianeta.

Come sanno tutti gli studenti fin dalle scuole elementari ma una volta laureati forse se ne scordano, il carbonio è alla base della vita sulla Terra: costituisce il principale alimento delle forme di vita vegetali ed il suo ciclo naturale sta alla base della vita animale.

Nonostante la restituzione all'atmosfera di CO2 dovuta alle attività antropiche (ovvero essenzialmente dalla combustione di materia organica sotto forma di
fossili e vegetali), il tasso medio di questo vero e proprio “gas della vita” è in diminuzione a causa principalmente della deforestazione e della più generale distruzione degli ecosistemi, essendo immesso in atmosfera sostanzialmente dalla respirazione degli organismi vegetali durante la notte.

Consideriamo pure che l'inquinamento luminoso, che assume dimensioni sempre più drammatiche, potrebbe danneggiare i cicli vitali vegetali come danneggia di fatto quelli animali ed umani a causa dell'inibizione di produzione di melatonina.

Alla luce dell'evidenza, appare assurda tutta la lotta mediatica incentrata contro le emissioni di questo gas, sinonimo stesso della vita, (in)giustificata da un suo presunto quanto inesistente effetto serra nell'atmosfera.

Indonesia: l'impatto dell'industria cartaria sul clima globale

Deforestazioni in IndonesiaTroppo fumo, o in inglese, ‘Too Much Hot Air‘, titola il rapporto rilasciato dalla rete di associazioni ambientaliste Environmental Paper Network (EPN) che denuncia il terribile impatto dell'industria cartaria in Indonesia e sul clima globale: più alto di un paese industrializzato come la Finlandia, più alto di 32 mega-centrali a carbone, più alto di decine di paesi nel mondo.

Il motivo si chiama “torba”: infatti le piantagioni di acacia si sono estese sulle paludi torbiere, e per mantenere le piantagioni produttive la torba deve essere drenata con canali e tenuta asciutta, ma in questo modo rilascia immense quantità di carbonio. E non solo....

Le piantagioni che riforniscono le cartiere si estendono su oltre un milione di ettari di torbiere (un'area vasta quanto la Jamaica). 600.00 ettari sono controllati dai fornitori della Asia Pulp & Paper (APP) e più di 250.000 dai fornitori della APRIL, il resto da altri operatori. Dato che le piantagioni su torba drenata rilasciano ogni anno tra le 70 e le 80 tonnellate di CO2 per ettaro, l'intero settore rilascia 88 milioni di tonnellate, senza calcolare l'insorgere di incendi, come quelli verificatisi nell'autunno 2015, dato che la torba è altamente infiammabile.

Questi incendi hanno creato una nube di fumo che ha coperto l’intera regione, causando malattie respiratorie a milioni di persone in Indonesia e nei paesi confinanti. Intere province hanno avuto le scuole chiuse e i voli sospesi, mentre nei mesi degli incendi l’Indonesia ha emesso più CO2 degli Stati Uniti.

I campioni prelevati dal drone ad alta quota rilevano metalli killer

I campioni prelevati dal drone ad alta quota rilevano metalli killerSono stati recentemente eseguiti i primi prelievi in quota per mezzo di un drone semi-professionale. I prelievi si sono avvalsi del “DJI Drone Phantom 4”, fornito di videocamera in alta risoluzione (12 MP/4K) e sistema di controllo GPS.

A bordo del velivolo radiocomandato è montato un kit (realizzato ad hoc) che aspira l'aria in quota e la deposita su filtro 3M. Il drone ha raccolto, in più sessioni, residui di pulviscolo in un’area non antropizzata, ma costantemente attraversata da corridoi di discesa impiegati da aviogetti civili in avvicinamento allo scalo aeroportuale di Nizza.

È stato dunque seguito un protocollo rigoroso con il fine di prelevare campioni utili a rilevare i composti chimici presenti in atmosfera in relazione alle attività di biogeoingegneria criminale.

Come sito, è stata scelta un’area dell’entroterra ligure adatta all’uopo. I prelievi sono stati eseguiti in più sessioni, quindi il filtro di raccolta è stato smontato e le polveri accumulatesi su di esso sono state sottoposte alla procedura idonea ad analizzarle con reagenti della Osumex, come indicato dal produttore del kit.

I campioni prelevati dal drone ad alta quota rilevano metalli killer

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